TOURNAI.CAPO

 

17. TOURNAI (Belgio) dal 15 al 19 agosto 1906.

Organizzato da: Mons. Walravens, vescovo di Tournai.

Presidente: Mons. Heylen,

Legato Pontificio: Cardinale Vincenzo Vannutelli,

Segretari generali: Delcourt-Haillot, rev. Esther Bouquerel e il Can. Valère Cantineau.

Tema degli studi:

Insegnamento e culto eucaristico nella famiglia e nella scuola; storia eucaristica di Tournai.

 

    Il Congresso di Tournai fu il Congresso della Comunione frequente. Pochi mesi prima, il 20 dicembre 1905, su impulso di Papa Pio X, la Congregazione del Concilio aveva promulgato il  famoso decreto sulla comunione frequente (De quotidiana SS. Eucharistiae sumptione) che veniva a troncare ogni discussione al riguardo tra i teologi di opposti schieramenti affermando che “Quantunque sia molto desiderabile che coloro che ricevono la Comunione frequente e quotidiana siano esenti da peccati veniali, almeno da quelli pienamente deliberati, e da ogni affetto ad essi, basta tuttavia che non abbiano alcuna colpa mortale, con il proposito di non peccare mai per l'avvenire”.

    La possibilità e la bontà della comunione frequente era stata sollevata in quasi tutti i Congressi fin dal loro sorgere e sempre con lo scopo di avvicinare tutti i cristiani ad avvicinarsi il più frequentemente possibile al banchetto eucaristico

     Il Legato pontificio al Congresso, il Cardinal Vincenzo Vannutelli, prefetto della Sacra Congregazione del Concilio che aveva firmato il decreto in questione, ricordava nella prima assemblea, poche ore dopo la sua accoglienza ufficiale: «I nostri Congressi hanno molti motivi di gioire poiché si trovano in pieno accordo con il grande Atto Pontificio… Ecco dunque un decreto della Santa Sede che è nello stesso tempo il frutto, la vittoria, il trionfo dei Congressi eucaristici». Inutile dire che il discorso del Legato pontificio, influenzò il carattere degli interventi e delle discussioni congressuali.

    Il Congresso era stato diviso in sei sezioni che trattarono, rispettivamente: la dottrina eucaristica, la pietà e il culto eucaristico, le associazioni e le opere eucaristiche, il Sacerdote e l’Eucaristia, la gioventù cattolica, le donne e l’Eucaristia.

    Nella meravigliosa cattedrale di Notre Dame, una delle più spettacolari chiese del Belgio che si erge imponente fin dal XII secolo ornata di cinque maestose torri,  ogni sera si teneva la Benedizione con il Santissimo Sacramento, preceduta da un sermone pronunciato da un rinomato predicatore davanti ad una folla che gremiva le navate e le gallerie.

    La prima sera il gesuita p. Coube, S. J. - rimasto famoso perché già nel Congresso di Lourdes del 1889 aveva dimostrato la necessità della comunione frequente – sottolineò che i laici possono meglio partecipare al Sacrificio della Messa ricevendo quotidianamente la Santa Comunione. In altra occasione, il predicatore domenicano di Notre-Dame, p. Janvier, predico sulla Santa Comunione. Il provinciale gesuita del Belgio, padre Devos, offrì un magnifico sermone sul sacerdozio tanto più necessario in tempi scarsi di vocazioni.. Monsignor Rumeau, vescovo di Angers, predicò la quarta sera intorno al cuore Eucaristico di Gesù, devozione cara agli antesignani e ai primi fondatori dei Congressi Eucaristici Internazionali.

    Ancora nella cattedrale il p. Henry Durand parlò a 2 mila fanciulli riuniti per l’occasione spiegando loro il recente decreto pontificio e invitandoli a partecipare spesso al banchetto eucaristico.

    Le Assemblee generali si tennero nella storica Halle aux Draps, il mercato dei tessuti risalente al 1610 che si affaccia sulla Grand-Place, messo a disposizione dal Municipio.  A partire dalle quattro del pomeriggio, all’interno della magnifica struttura, per molti giorni risuonarono le voci di alcuni tra i più eminenti laici del Paese. Maurice Houtarte, consigliere comunale della città delineò brillantemente la fede e la pietà del popolo belga attraverso i secoli; il rettore dell’Università di Lovanio, Canon Ladeuze, mostrò l’influenza dell’Eucaristia sulla vita culturale del popolo risalendo fino ai tempi apostolici; Woeste, ministro del Governo, additò come rimedio ai mali moderni la restaurazione dello spirito cristiano; M. Melot, membro del Parlamento, tratteggiò brevemente le caratteristiche dell’uomo che vuole dedicarsi con successo al pubblico servizio.

    Anche nella sezione giovanile si trattò della partecipazione alla Comunione attraverso un insegnamento pratico riguardante la dottrina eucaristica.

    Tra le decine e decine di interventi registrati nelle diverse sessioni, intervennero anche alcuni semplici parroci che presentarono la necessità di una educazione dalla fede dei fanciulli a partire dalla famiglia e da un insegnamento catechistico appropriato.

    Non mancarono interventi significativi riguardanti la Messa domenicale, le differenti opere eucaristiche sostenute da una infinità di associazioni laicali, relazioni su congressi regionali o locali, la visità al Santissimo sacramento, ritiri spirituali, ecc.

    Nella sezione riservata al clero  furono trattate questioni di interesse particolare come il dovere dei sacerdoti di promuovere la devozione al Sacro Cuore, i mezzi più atti a condurre i fedeli alla Messa, l’istruzione catechistica per i fedeli di diverse età, il modo migliore di accrescere i partecipanti alla Comunione Pasquale, la pastorale dei malati e la celebrazione del viatico.

    Una innovazione apportata allo svolgimento del Congresso fu l’Esposizione eucaristica che si tenne negli ambienti spaziosi del Collegio dei Fratelli delle scuole cristiane dove furono esposti oggetti riguardanti il culto del SS.mo Sacramento, le opere ad esso collegate  e l’insegnamento eucaristico

    Così nella prima sessione si potevano trovare i diversi oggetti sacri usati per la liturgia come altari, ornamenti, vasi sacri, ostensori, ciascuno con una iscrizione che lo identificava e ne spiegava l’uso. Nella seconda sezione venivano fatte le più diverse opere eucaristiche largamente sparse nel mondo cattolico (Confraternite, associazioni per l’adorazione perpetua, la Messa riparatrice, l’apostolato della preghiera), la storia dei precedenti Congressi ed i sussidi utilizzati per la catechesi eucaristica.

    Nella terza sessione, infine, erano esposti quadri e fotografie riguardanti sia la Messa che la pietà eucaristica in generale. L’esposizione fu visitata da migliaia di pellegrini e fu coronata da una totale riuscita.

    A lato del Congresso di Tournai, si deve poi ricordare la riunione di più di duemila giovani provenienti soprattutto dal nord della Francia che, animati dalla parola eloquente di padre Janvier, fecero loro il motto: «Lo scopo della vita è Dio; la regola della vita è il dovere».

    Domenica 19 agosto, giorno di chiusura del Congresso, la città di Tournai si ritrovò tutta pavesata a festa. Un gran numero di archi, di stile gotico o romanico, erano stati eretti in ogni dove; grandi dipinti e arazzi ornavano le vie centrali; bandiere d’ogni genere e festoni di fiori e di verde allietavano tutte le case. Il centro città era affollato da più di mezzo milione di persone giunte in città dai paesi vicini o attraverso settantuno treni speciali provenienti da tutte le città del Belgio.

    Dopo la solenne messa pontificale celebrata in cattedrale dal Nunzio apostolico alla presenza del legato pontificio, quindici vescovi ed innumerevoli sacerdoti, la processione prese avvio verso le 12,30. Venticinquemila uomini  suddivisi in 250 gruppi procedevano ordinatamente portando insegne e cantando inni. Alle cinque e mezzo la processione giunse infine nella piazza centrale dove un coro di tremila cantori intonò inni eucaristici prima della solenne benedizione data dal Cardinal Vannutelli, legato pontificio. Lo spettacolo fu grandioso ed emozionante quando  dopo la benedizione eucaristica quella moltitudine, mostrando la sua fede, ripeteva le acclamazioni: «Dio sia benedetto, Benedetto il suo santo nome».

    Il Congresso di Tournai si concludeva offrendo ancora una volta al mondo intero la prova ammirabile della fede e dell’amore che il popolo belga professa nel Sacramento dell’Eucaristia.

 

Nella foto: Veduta della città di Tournai.

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