Papa Francesco ha benedetto e firmato l'Evangeliario d'argento che percorrerà le diocesi dell'Ecuador in preparazione la Congresso eucaristico internazionale del 2024.
A partire da Québec (2008), il cammino di preparazione dei Congressi Eucaristici Internazionali è stata arricchito da un “simbolo” che, percorrendo tutte le diocesi del Paese ospitante, offre l’opportunità per una più profonda catechesi sull’Eucaristia ed una più intensa preghiera.
Il Comitato locale dell’Ecuador ha scelto come simbolo un grande Evangeliario dalla massiccia copertina d’argento che sul piatto anteriore presenta la riproduzione dell’immagine del Sacro Cuore di Gesù. L’immagine riproduce il quadro che san Paolo VI donò all’Arcidiocesi di Quito in occasione del centenario della consacrazione del Paese al Cuore di Cristo. Sul retro della copertina sono rappresentati i gruppi etnici dell’Ecuador insieme con i doni dello Spirito Santo.
Mercoledì 24 maggio, la delegazione ecuadoriana - giunta a Roma per presentare al Consiglio di Presidenza del Pontificio Comitato per i Congressi gli avanzamenti nell'organizzazione del 53° CEI - ha partecipato all’udienza generale tenuta in Piazza San Pietro. Al termine dell’udienza la delegazione, guidata da Mons. Alfredo José Espinoza Mateus. arcivescovo di Quito e primate dell'Ecuador, ha presentato al Pontefice il grande evangeliario. Papa Francesco lo ha benedetto e lo ha firmato di suo pugno, offrendo parole di incoraggiamento per la preparazione. Allo stesso tempo ha inviato la sua benedizione all'Ecuador assicurando la sua preghiera per la pace nel Paese sudamericano.
In un'intervista rilasciata ai media vaticani, Mons. Espinoza ha riconosciuto che il Congresso Eucaristico che si celebrerà nel settembre del 2024 – nel 150° anniversario della consacrazione del Paese al Sacro Cuore – è una benedizione per l'Ecuador. Ha aggiunto anche che il tema del Congresso: "Fraternità per sanare il mondo” costituisce una grande sfida per il Paese sudamericano che deve affrontare una realtà sociale difficile dove la violenza cresce e la lotta per il narcotraffico spezza ogni unità.