ATTIVIT18

L’attività istituzionale

 

1. Il Consiglio di presidenza

Giovedì 15 marzo 2018, alle ore 16,30, presso il Pontificio Consiglio della Cultura si è tenuto il Consiglio di Presidenza del Pontificio Comitato cui hanno partecipato, oltre ai Membri e agli officiali, S.E. il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo della città di Budapest che ospiterà il 52° Congresso Eucaristico Internazionale del 2020; il Rev. Kornél Fabry, Segretario del Comitato locale ungherese e Mons. Lajos Dolhai, presidente del comitato teologico.

Dopo le consuete parole di benvenuto, il Presidente ha proposto una riflessione sulla “dimensione sociale” dell’Eucaristia declinata all’interno del progetto della nuova evangelizzazione. Tale dimensione si traduce in una vita cristiana di carità che si prende cura del corpo di Cristo e si impegna a costruire una “cultura eucaristica” capace di generare processi storici per la promozione della pace, per la ricerca della giustizia, la salvaguardia del creato, la difesa della famiglia e l’allargamento di vincoli di solidarietà.

Terminato il breve discorso introduttivo, S.E. Mons. Piero Marini ha proseguito con l’Ordine del Giorno dando la parola al Cardinale Peter Erdö per la presentazione del testo base di carattere teologico/pastorale preparato dal Comitato teologico ungherese.

Il documento, dal titolo «”Sono in te tutte le mie sorgenti”. L’Eucaristia fonte della nostra vita e della nostra missione cristiana», ruota attorno all’espressione centrale che ha la sua origine nei documenti del Vaticano II dove l’Eucaristia è presentata come fonte della vita e della missione della Chiesa.

Suddiviso in 15 brevi capitoletti per un totale di 61 cartelle, il documento - dopo la presentazione dell’Ungheria ed una introduzione sul senso e gli obiettivi del Congresso - illustra il fondamento biblico del tema prescelto e riflette sull’Eucaristia fonte della vita cristiana (nelle sue accezioni di sacrificio, banchetto e presenza reale) e sul culto eucaristico fuori dalla Messa. Dopo un cenno di ecclesiologia eucaristia, si prosegue con la considerazione del Sacramento quale fonte della santità, della missione della Chiesa, dell’unità dei cristiani e della riconciliazione tra i popoli. Il testo si conclude con un capitoletto su Maria “donna eucaristica” e la considerazione dell’Eucaristia come centro della trasformazione del cosmo.

Conclusa la presentazione, tutti i Membri presenti hanno offertole loro riflessioni convenendo che, al di là di alcune perplessità, il testo può diventare la base per una redazione finale che ordini il materiale in un modo più preciso e conseguente.

A seguire, il Rev. Kornél Fábry, Segretario generale del 52° CEI ha offerto una panoramica sull’organizzazione del Congresso di Budapest 2020 a tutti i livelli. Ha ricordato la scelta del tema e del logo, ha dato notizia dei “missionari” del Congresso inviati nelle diverse diocesi ungheresi per il cammino di preparazione, ha dato ragione degli itinerari pastorali preparati per la Chiesa ungherese, dell’incremento della presenza del Congresso nel web attraverso i social, del coinvolgimento massiccio di parrocchie e comunità nella preghiera, del primo simposio teologico tenuto a Esztergom nel novembre 2017 e del pellegrinaggio della “croce dei martiri” – scelta come simbolo del Congresso - nelle diocesi del Paese. Ha anche ricordato la sinergia con il governo ungherese visto che il Congresso avrà un impatto dal punto di vista turistico ed economico.

 

2. La redazione definitiva del testo-base

Lunedì 16 aprile, presso la sede del Comitato e sotto la presidenza di S.E. Mons. Piero Marini, si è riunito un ristretto gruppo di periti che, dopo aver esaminato le osservazioni dei membri al testo-base illustrato al Consiglio di Presidenza del 15 marzo, ha presentato alcune proposte per la redazione definitiva del documento. A partire dai risultati dell’incontro, la Segreteria del Comitato ha preparato una nuova versione del testo-base consistente soprattutto in una diversa articolazione del materiale presentato, al fine di facilitare la redazione definitiva di un testo che interessa la Chiesa ungherese e, insieme, la Chiesa universale.

Questa nuova versione è stata presentata al Comitato Teologico di Budapest da P. Boccardi il 6 giugno. Nella sede della Segreteria generale della capitale magiara egli ha commentato il nuovo testo che è stato accettato con l’introduzione di alcune piccole aggiunte. Su questa base, il Presidente del Pontificio Comitato ha approvato la stesura definitiva del documento il 14 giugno dandone notizia al Cardinale Erdö e al Segretario del Comitato locale.

 

3. Nomina dei Delegati nazionali delle Conferenze episcopali

A partire dalla fine del Mese di marzo, la Segreteria del Pontificio Comitato ha provveduto ad inviare ai Delegati nazionali nominati dalle rispettive Conferenze Episcopali, le lettere d’invito all’Assemblea plenaria da tenersi nel mese di novembre a Roma. Con tali lettere ai Delegati è stato precisato il luogo dell’incontro, il programma di massima dei lavori, le modalità di partecipazione e gli impegni richiesti dagli Statuti.

Si è raccolta così, grazie anche ad un sollecito inviato alla fine di giugno, l’adesione quasi generale dei Delegati all’Assemblea plenaria.

 

4. Assemblea plenaria del Pontificio Comitato

L’Assemblea plenaria del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali si è tenuta a Roma dall’otto al dieci novembre 2018 allo scopo di preparare il 52° Congresso di Budapest del 2020.

L’Assemblea plenaria è il momento più significativo per la collaborazione tra il Pontificio Comitato e i Delegati delle Chiese particolari (Statuto, nn. 6-7). La preparazione dell’incontro è iniziata nel 2017 con l’invio alle Conferenze Episcopali di due successive lettere circolari al fine di ottenere la nomina o la riconferma dei rispettivi Delegati nazionali. Nei mesi seguenti, dopo l’invito ai Delegati, sono stati individuati i mezzi e le risorse umane necessarie per condurre in porto l’incontro dal carattere marcatamente internazionale.

L’Assemblea plenaria si è tenuta a Villa Aurelia, presso la Curia generale dei Padri Dehoniani ed ha radunato una novantina di persone: settanta Delegati nazionali provenienti dai cinque continenti, il personale e i membri del Pontificio Comitato, la Delegazione ungherese guidata dall’Arcivescovo di Esztergom-Budapest il Cardinale Peter Erdő ed alcuni invitati.

Nella seduta iniziale di giovedì 8 novembre, il Presidente del Pontificio Comitato S.E. Mons. Piero Marini, dopo il benvenuto ai presenti e ai membri del Comitato, tra cui i Signori Cardinali S. Ryłko e R. Sarah, ha tratteggiato la fisionomia del Pontificio Comitato, il compito dell’Assemblea plenaria e le linee guida del prossimo Congresso che avrà al suo centro l’Eucaristia «fonte della vita e della missione della Chiesa».

«Dopo aver celebrato il 51° Congresso a Cebu, in uno spazio umano relativamente povero perché collocato ai margini del mondo del benessere ma ricco di fede – ha detto –, per la prossima statio orbis viene coinvolta una grande città dell’Europa dove la fede cristiana sembra aver esaurito la sua spinta vitale. Per questo la Chiesa – nel cambiamento epocale che la coinvolge – è chiamata ad esercitare la sua vocazione profetica riproponendo le logiche che maturano nella celebrazione domenicale dell’Eucaristia».

Il Presidente ha poi continuato ricordando come l’Eucaristia, che ci narra il dono totale del Figlio di Dio, chiama i battezzati ad una nuova prassi dell’accoglienza e si trasforma nel magistero del «Voi però non fate così», capace di plasmare uomini e donne eucaristici che spendono la vita a servizio degli altri e si inseriscono nella città umana portando nel cuore e nella vita il ricordo dell’amore di Cristo. «È questo un modo di essere – ha concluso – che a partire dal dono eucaristico passa nel cristiano e mira ad irradiarsi nella società e nella cultura».

Ha fatto seguito l’intervento dell’Arcivescovo di Cebu, Mons. José S. Palma, che nel 2016 ha ospitato e diretto il 51° Congresso Eucaristico Internazionale celebrato nelle Filippine. Con il suo resoconto denso di memorie e di riflessioni ha illustrato particolarmente i frutti che il grande evento ha prodotto nella Chiesa filippina che si prepara a celebrare nel 2021 il cinquecentesimo anniversario dell’arrivo del Vangelo in quelle isole. Il 51° Congresso Eucaristico Internazionale – ha affermato – nonostante le difficoltà oggettive, è diventato per Cebu un motivo di orgoglio ed ha fissato lo standard per gli incontri ecclesiali internazionali che saranno celebrati in quel Paese. Cebu, d’altronde, culla del cristianesimo filippino, è stata benedetta da una fede vibrante modellata da secoli di evangelizzazione da parte dei missionari spagnoli. Ne è prova la devozione che i Cebuani e l’arcipelago intero hanno per il Santo Niño la cui festa è un momento di straordinaria religiosità popolare che contagia tutto il Paese.

In appendice al suo intervento è stato mostrato un breve filmato con i momenti più importanti di quel Congresso e si è sviluppato un fitto dialogo con il Vescovo Mons. Dennis Villarojo, già Segretario generale per la preparazione di quell’evento, che ha risposto alle numerose domande dei Delegati.

Nel pomeriggio la signora Bruna Costacurta, ordinaria di esegesi dell’Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana, ha offerto un corposo intervento presentando, secondo la prospettiva biblica che le è propria, il tema base del Congresso di Budapest tratto dal Salmo 87: «Sono in te tutte le mie sorgenti». A partire dalla metafora della sorgente, ha articolato il suo intervento in tre punti nei quali ha progressivamente illustrato il misterioso prodigio della sorgente nei due Testamenti, la realtà dell’Eucaristia come sorgente di vita e, da ultimo, la sete dell’uomo e la sete di Dio. Dopo la sua esposizione i Delegati sono intervenuti numerosi mostrando un vivo apprezzamento per la conferenza.

Nell’ultima assemblea serale, dopo l’introduzione di P. Vittore Boccardi che ha precisato il perimetro dell’argomento, sono stati presentati quattro Congressi Eucaristici Nazionali allo scopo di offrire alcuni esempi sia del metodo di tali celebrazioni, sia dei frutti che ne derivano. Le presentazioni sono state fatte da Mons. Vicente Costa, Vescovo di Jundiai, per il Brasile; da Mons. José M. Garcia Cordeiro, Vescovo di Bragança-Miranda per il Portogallo; da Mons. Lizizila Kiala, Vescovo di Sumbe, per l’Angola; da Mons. Robert Byrne, Vescovo ausiliare di Birmingham, per l’Inghilterra e il Galles.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dal S.E. Mons. Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato nella cappella dell’adiacente casa generalizia dei Padri Dehoniani.

I lavori di venerdì 9 novembre, hanno preso avvio con l’intervento di Mons. Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia. L’intervento su «Eucaristia forma ecclesiae» si è soffermato sulla forma ecclesiale originaria per passare poi all’immersione nella morte del Signore e al senso eucaristico del sacrificio. La brillante trattazione del noto teologo e musicologo ha suscitato un largo e positivo dibattito.

L’assemblea è continuata con l’intervento del Cardinale Peter Erdő che ospiterà nella sua Diocesi il prossimo Congresso Internazionale. Il porporato ha presentato il documento base preparato in vista del 52° Congresso di Budapest, accennando al clima ecclesiale attuale, percorrendo i capitoli del testo per mostrarne peculiarità e significato, sottolineando le urgenze pastorali che si presentano alle comunità cristiane del nostro tempo.

La presentazione del prossimo Congresso di Budapest è continuata nella seduta pomeridiana con l’intervento del Segretario del Comitato locale, il rev. Kornél Fabry che, con il suo team, ha puntualizzato lo stato di preparazione del Congresso e i passi intrapresi affinché l’invito della Chiesa ungherese alle Chiese dell’Orbe cattolico per celebrare insieme il Mistero Eucaristico, possa realizzarsi e portare frutti. Tale presentazione, arricchita anche da brevi filmati, ha permesso di rispondere a tante domande dei Delegati che per la prima volta si avvicinavano ad un Congresso eucaristico internazionale.

Nell’ultimo incontro assembleare, P. Vittore Boccardi ha illustrato il senso del servizio di ciascun Delegato nazionale all’interno delle diverse Chiese particolari. La sua relazione ha chiarito il senso della presenza dei Delegati nazionali a livello teologico e pastorale e il compito cui sono chiamati perché le rispettive Chiese particolari vivano sempre più l’Eucaristia come la sorgente e il culmine della missione. Egli ha particolarmente insistito sul compito assunto dai Delegati nazionali che spazia dalla traduzione e diffusione del testo-base nelle lingue locali alla sensibilizzazione sul tema del Congresso, dall’impegno nell’organizzazione di pellegrinaggi nazionali fino alla celebrazione di Congressi locali.

Oltre agli interventi qui sopra ricordati, l’Assemblea Plenaria del Pontificio Comitato è diventata luogo di condivisione delle esperienze eucaristiche dei diversi Paesi e momento di una gioiosa fraternità manifestata specialmente nelle celebrazioni liturgiche.

La giornata conclusiva di sabato 10 novembre, è stata anzitutto segnata dalla celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Cardinale Peter Erdő all’altare della Cattedra nella Basilica Vaticana, cui ha fatto seguito l’udienza concessa dal Santo Padre a tutti i partecipanti nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico.

Nel saluto reso a Sua Santità all’inizio dell’udienza, il Presidente ha espresso la gratitudine di tutti i presenti per l’incontro così significativo ed ha ricordato come in una società dominata dal relativismo e dall’agnosticismo, il Congresso Eucaristico Internazionale offre ai cattolici l’occasione per rafforzare la propria fede e dare testimonianza che Dio, sorgente di ogni vita, ama ogni sua creatura senza condizioni.

Il Santo Padre, nel suo discorso, si è chiesto «che cosa significa celebrare un Congresso Eucaristico nella città moderna e multiculturale in cui il Vangelo e le forme dell’appartenenza religiosa sono diventati marginali? Significa collaborare con la grazia di Dio per diffondere, mediante la preghiera e l’azione, una “cultura eucaristica”, cioè un modo di pensare e di operare fondato sul Sacramento ma percepibile anche al di là dell’appartenenza ecclesiale… La celebrazione dell’Eucaristia è l’incubatrice degli atteggiamenti che generano una cultura eucaristica, perché spinge a trasformare in gesti e atteggiamenti di vita la grazia di Cristo che sì è donato totalmente».

Ha poi analizzato questi atteggiamenti che sono quelli della comunione, del servizio e della misericordia: «Tutti si lamentano per il fiume carsico di miseria che percorre l’esperienza della nostra società. Si tratta di tante forme di paura, sopraffazione, arroganza, malvagità, odio, chiusure, noncuranza dell’ambiente, e così via. E tuttavia i cristiani sperimentano ogni domenica che questo fiume in piena non può nulla contro l’oceano di misericordia che inonda il mondo. L’Eucaristia è la fonte di questo oceano di misericordia perché in essa l’Agnello di Dio, immolato ma ritto in piedi, dal suo costato trafitto fa sgorgare fiumi di acqua viva, effonde il suo Spirito per una nuova creazione e si offre come cibo sulla mensa della nuova Pasqua. La misericordia entra così nelle vene del mondo e contribuisce a costruire l’immagine e la struttura del Popolo di Dio adatta al tempo della modernità.».

Papa Francesco ha terminato affermando che «l’Eucaristia… è mistero pasquale capace di influenzare positivamente non solo i singoli battezzati, ma anche la città terrena in cui si vive e si lavora. Possa l’evento eucaristico di Budapest favorire nelle comunità cristiane processi di rinnovamento, perché la salvezza di cui l’Eucaristia è fonte si traduca anche in cultura eucaristica capace di ispirare gli uomini e le donne di buona volontà nei campi della carità, della solidarietà, della pace, della famiglia, della cura del creato».

Al termine dell’Udienza, Papa Francesco ha salutato personalmente tutti i presenti.

L’Assemblea Plenaria si è conclusa nel pomeriggio di sabato 10 novembre con la visita alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura e al suo chiostro guidata dal Prof. Mons. Crispino Valenziano.

 

5. Congressi eucaristici nazionali.

Ricordiamo i Congressi Eucaristici Nazionali che sono stati celebrati ne corso del 2018.

Inghilterra e Galles. Dal 7 al 9 settembre si è tenuto nella città di Liverpool il primo Congresso Eucaristico Nazionale inglese organizzato dalla conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. Centodieci anni or sono, nel 1908, si tenne a Londra il 19° Congresso Eucaristico Internazionale presieduto dal Cardinale Vannutelli, Legato Pontificio. Nell’occasione il primo ministro liberale Herbert Asquith proibì la processione del SS.mo Sacramento per evitare i disordini paventati dalle frange anglicane estreme che si richiamavano alla legislazione anticattolica.

Cambiati i tempi, il Primate cattolico Cardinale Vincent Nichols ha deciso di organizzare un Congresso Nazionale da celebrarsi tra i due appuntamenti internazionali del 2010 e 2016, al fine di offrire ai cattolici l’occasione per ritrovarsi a celebrare la loro fede e per mostrare al resto del paese il loro impegno al servizio dei poveri e delle giovani generazioni. Il Congresso è diventato anche il primo momento per ritrovarsi, su scala nazionale, dopo la visita di Papa Benedetto del 2010. Come luogo della celebrazione è stata scelta la città di Liverpool, laboratorio di dialogo interreligioso, dove la Chiesa cattolica inglese si è affermata nella sfera pubblica grazie anche all’apporto di numerosissimi immigrati irlandesi che, fino alla metà del secolo scorso costituivano il nerbo della classe operaia nel grande porto della città.

Presidente del Congresso, denominato “Adoremus”, è stato nominato il vescovo ausiliare di Birmingham. Mons. Robert Byrne. Grazie al suo invito vi hanno partecipato anche l’Arcivescovo Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitato, e P. Vittore Boccardi.

Il congresso è diventato un momento importante non soltanto per quanti vi hanno partecipato di persona ma anche per le centinaia di parrocchie nelle varie diocesi di Inghilterra e Galles e per i loro sei milioni di fedeli che hanno avuto l’opportunità di riscoprire nell’Eucaristia la celebrazione chiave della vita della fede.

L’evento si è aperto venerdì 7 settembre, con circa duemila persone tra insegnanti, catechisti, laici e sacerdoti, che si sono ritrovati per un simposio teologico-pastorale dedicato ai vari aspetti dell’Eucaristia. Luogo dell’incontro è stato l’Echo Arena, un ex magazzino del porto di Liverpool trasformato in sala da concerto.

Il giorno successivo, circa diecimila persone si sono riunite nella stessa Arena per riflettere sulla centralità dell’Eucaristia con gli interventi del Vescovo americano Robert Barron, con la proposta di alcune testimonianze e la presentazione di diversi movimenti eucaristici. Nel pomeriggio si è dato spazio all’adorazione del SS.mo Sacramento con la partecipazione dei membri dell’intera Conferenza episcopale inglese. Accanto a questi appuntamenti si è tenuto anche un congresso giovanile, organizzato da “Cymfed”, con la partecipazione di un migliaio di adolescenti e del famoso coro “Soul Sanctuary Gospel”.

Domenica 9 settembre, la folla dei partecipanti ha celebrato l’Eucaristia nella cattedrale cattolica della città. Prima di concludere la sua omelia, il Cardinal Nichols ha accennato alla processione che avrebbe seguito la celebrazione: «Con la processione del SS.mo Sacramento noi cammineremo per le strade della nostra città. Porteremo il sacramento visibile del dono supremo della vita di Gesù nel nostro mondo. Non c’è una briciola di trionfalismo o di orgoglio nei nostri passi. In qualche modo, la nostra è una processione penitenziale perché noi siamo focalizzati sul quel Gesù che abbiamo crocifisso. Noi camminiamo umilmente ma con gioia perché egli ha preso su di sé i nostri peccati e le nostre debolezze e le ha vinte con il suo amore e la sua misericordia. Egli è la nostra salvezza e noi vogliamo mostrare il suo volto compassionevole al nostro povero mondo».

Nella processione, che si è svolta sotto una fredda pioggia, i vescovi cattolici erano accompagnati – cosa assolutamente inconsueta ma che mostra la buona qualità dei rapporti ecumenici – dal vescovo anglicano di Liverpool, da quello metodista Sheryl Anderson e dai rappresentanti delle Chiese ortodossa e copta. Insieme con cinquemila fedeli, la lunga teoria bianca dei sacerdoti ha percorso due chilometri fino a ritornare sui gradini della cattedrale dove la benedizione eucaristica ha concluso la celebrazione e il Congresso.

Cile. Nel 2018, un altro congresso Eucaristico Nazionale è stato celebrato in Cile. La proposta era stata fatta dai vescovi cileni a Papa Francesco durante la loro visita “ad limina” del febbraio 2017. Nell’occasione Papa Francesco incoraggiò la Conferenza Episcopale a realizzare il progetto. La proposta della commissione nazionale costituita ad hoc ha scelto di celebrare il Congresso come una estensione della visita pastorale di sua santità al Paese realizzata nel gennaio del 2018. Così la celebrazione del Congresso è stata anzitutto ampliata nel tempo, distendendosi da marzo a novembre. Inoltre, l’evento si è svolto con una doppia dimensione. Esso, infatti, ha assunto la doppia dimensione nazionale e locale perché tutti gli appuntamenti previsti si sono celebrati contemporaneamente in tutte le diocesi del paese. Iniziato con il triduo pasquale in tutte le cattedrali del Cile, si è concluso nel santuario nazionale di Maipú il 17 novembre con la messa presieduta dal Nunzio Pontificio e concelebrata da tutti i vescovi del Cile. In quell’occasione, centinaia di bambini provenienti da varie diocesi hanno celebrato la Messa di prima comunione. Come tema del Congresso è stata scelta la frase di san Alberto Hurtado: «Cosa farebbe Cristo al mio posto?» che esprime un chiaro invito a stabilire un legame profondo tra Eucaristia e vita per la trasformazione del mondo.

Tra i vari Congressi locali si ricorda qui quello di Cozumel cui ha partecipato il Presidente del Comitato. L’isola di Cozumel è parte della Prelatura territoriale di Cancún-Chetumal che copre lo stato messicano di Quintana Roo. Là, il 6 maggio, si è celebrato il cinquecentesimo anniversario della prima Messa documentata in terra messicana. Per commemorare l’evento, è stato scelto di tenere un Congresso Eucaristico che si è svolto nel Centro Congressi di Cozumel da giovedì 3 a domenica 6 maggio. I relatori, ospiti del Vescovo Elizondo Cárdenas, sono stati: il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, Arcivescovo emerito di Siviglia; Monsignor Franco Coppola, Nunzio Apostolico in Messico; l'Arcivescovo Piero Marini, presidente dei Congressi Eucaristici Internazionali; i Vescovi Castilla del Chiapas e Mancilla di Texcoco. Agli incontri e alle celebrazioni hanno partecipato quindici vescovi, una sessantina di sacerdoti, centocinquanta consacrati e più di sette mila persone provenienti da tutte le parti del paese.

Sabato 5 maggio si è svolta la processione con il Santissimo sacramento giunto a Cozumel con il traghetto partito da Playa del Carmen. Percorrendo le strade della cittadina, la processione Eucaristica è giunta alla cappella della Santa Croce, a Playa Casitas dove, sulla riva del mare caraibico, è stata celebrata la grande Messa di conclusione del Congresso. Nell’occasione, il Vescovo Elizondo ha ricordato che la celebrazione della prima Messa in quel territorio, svoltasi alla presenza dei Maya, segnò l’iniziò della fusione delle due culture. Cinquecento anni dopo, ha aggiunto, quell’evento benedetto si trasforma in un richiamo a rinnovare quei valori di accoglienza e di apertura deteriorati dal tempo.

 

L’attività del Presidente e dell’Ufficio

                                                                                      

Il Pontificio Comitato, in accordo con lo Statuto, promuove ed anima la celebrazione periodica dei Congressi Eucaristici Internazionali, collabora alla celebrazione dei Congressi Eucaristici Nazionali o locali; favorisce e coordina, in vista dei Congressi Eucaristici, l’attività delle aggregazioni di fedeli che hanno lo scopo di incrementare la pietà verso il Mistero Eucaristico; collabora con gli uffici delle diverse Conferenze episcopali perché la celebrazione dei Congressi porti il suo frutto. Intorno a queste linee guida si sono mossi gli impegni del Presidente e dell’Ufficio del Pontificio Comitato che vengono qui ricordati insieme con alcuni eventi particolarmente significativi.

Nel pomeriggio di giovedì 15 marzo si è riunito, presso la sede del Pontificio Consiglio della cultura, il Consiglio di Presidenza del Pontificio Comitato. Nei giorni successivi, il Presidente ha tenuto una catechesi quaresimale a San Giovanni Rotondo. Il 22 marzo si è incontrato con i ragazzi della scuola superiore B. Pascal di Voghera (PV) per una conferenza-testimonianza.

Il 18 e 19 aprile. Mons. Marini ha animato due giornate formative per i sacerdoti del Pontificio Collegio Spagnolo di Roma, intorno al primato della Liturgia nella vita della Chiesa. Il 26 aprile 2018, alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino in Roma, nel corso della commemorazione 40° anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II, ha reso una lunga testimonianza sugli anni trascorsi come Maestro delle Celebrazioni Liturgiche accanto al Santo Papa polacco.

Dal 3 al 6 maggio 2018, insieme con P. Boccardi, il Presidente ha partecipato al Congresso Eucaristico di Cozumel, nello stato messicano di Quintana Roo. Nell’occasione ha presentato nel centro congressi della città una conferenza pubblica su: «Corpo di Cristo e Corpo della Chiesa. Le riscoperte della teologia eucaristica dal Concilio Vaticano II fino ad oggi». Dal 9 al’11 maggio ha partecipato al Pontificio Istituto Liturgico di Roma all’undicesimo Congresso Internazionale di Liturgia. Il 12 maggio a Bisceglie, insieme al Cardinale Giovanni Lajolo, ha ricevuto il “Riconoscimento internazionale Giovanni Paolo II” che premia persone che si sono distinte nel nome e nel ricordo dei valori promulgati da Papa Wojtyla. L’evento è stato promosso dall’Associazione Giovanni Paolo II con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il 26 maggio, nella Basilica Vaticana, ha celebrato la Messa all’altare di san Giovanni Paolo II con cinquanta membri della comunità Cattolica Congolese in Roma. Il 31 maggio, nel Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, nel corso di una tavola rotonda per la presentazione del volume «La riforma liturgica nella diocesi di Roma», il Presidente ha presentato un articolato intervento su «La prima fase della riforma liturgica».

Dal 27 al 30 agosto, Mons. Marini ha partecipato Settimana Liturgica Nazionale che si è tenuta nella città di Matera, scelta come capitale europea della cultura per il 2019.

Il primo ottobre ha tenuto la Prolusione all’Anno Accademico del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo. Il 12 ottobre, nella diocesi di Senigallia, ha avuto un incontro con movimenti e gruppi di preghiera legati a San Giovanni Paolo II, cui ha illustrato la spiritualità mariana del grande Pontefice.

Dall’8 al 10 novembre si è celebrata a Villa Aurelia, l’Assemblea Plenaria del Pontificio Comitato. Il 12 novembre, al Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo, il Presidente ha tenuto una lezione sul Concilio Vaticano II. Il 26 novembre, all’Istituto secolare delle Operaie Parrocchiali di Maddalena Aulina, ha presentato una relazione sul Santo Padre Paolo VI e la sua promozione della Liturgia.

Un nuovo volume sulla storia dei Congressi   Il nuovo volume vede la luce all’interno del... Continua

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    Il primo Comitato permanente per i Congressi Eucaristici Internazionali è nato in Francia nella primavera del 1881 con la benedizione di Leone XIII. Esso raccoglieva i frutti dell’apostolato di san Pierre-Julien Eymard, «apostolo... Continua

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