ATTIVIT19

I. Attività istituzionale

 

1. Il Consiglio di Presidenza

Martedì 26 marzo 2019 alle ore 16,30, presso il Pontificio Consiglio della Cultura si è tenuto il Consiglio di Presidenza del Pontificio Comitato cui hanno partecipato, oltre ai Membri e agli officiali, S.E. il cardinale Péter Erdő, arcivescovo della città di Budapest che ospiterà il 52° Congresso eucaristico internazionale del 2020 e il Rev. Kornél Fabry, Segretario del Comitato locale ungherese.

A partire dal discorso tenuto da Papa Francesco alla Plenaria del Pontificio Comitato il 10 novembre 2018 , il Presidente propone una riflessione sulla celebrazione del Congresso eucaristico internazionale nella città moderna e multiculturale sottolineando le emergenze che le comunità cristiane dei nostri Paesi sono chiamate ad affrontare. La prima è quella di fare della celebrazione eucaristica una manifestazione del Vangelo perché i credenti assidui o occasionali, attraverso i gesti, il linguaggio e lo stile della celebrazione liturgica, possano incontrarsi con Dio nell’umanità del Signore Gesù. La seconda necessità richiesta dalla nostra stagione ecclesiale è quella dell’Eucaristia celebrata come un luogo inclusivo e non “esclusivo”, come uno spazio disponibile all’accoglienza dei diversi cammini spirituali, un segno di comunione e di misericordia. Infine, la carica missionaria di ogni celebrazione eucaristica cresce se la comunità celebrante diventa capace di interagire con le profonde trasformazioni del credere che si verificano nella società post-moderne, rinnovando le forme e le espressioni della accoglienza eucaristica.

Al termine del suo breve discorso introduttivo, il Presidente ha avviato i lavori previsti dall’Ordine del Giorno dando la parola al P. Vittore Boccardi della Segreteria del Pontificio Comitato che ha presentato il “Rapporto annuale delle attività” soffermandosi particolarmente sull’Assemblea Plenaria del Comitato che si è tenuto a Roma nei giorni dal 9 all’11 novembre 2018. Di quell’appuntamento sono stati riproposti lo svolgimento, gli argomenti trattati e le conferenze esposte, fino alla conclusione segnata dalla celebrazione eucaristica all’Altare della Cattedra nella Basilica Vaticana e l’Udienza concessa da Papa Francesco.

Il cardinale Erdő ha ricostruito il contesto in cui si svolgerà il Congresso, presentando la situazione socio-religiosa dell’Ungheria, l’incidenza numerica delle comunità cristiane (cattolici, calvinisti, luterani, ortodossi, ecc.), la realtà economica-sociale e gli obiettivi che il Congresso si propone per il rinnovamento della Chiesa e della società.

I membri del Pontificio comitato, nei loro interventi, oltre a riconoscere l’importanza del Congresso nel cammino della Chiesa Universale e a rallegrarsene, hanno chiesto informazioni sulle scuole cattoliche in Ungheria e sul loro funzionamento, sulla “croce missionaria” del Congresso chiedendo altresì di evitare ogni collateralismo con la realtà politica ungherese affinché il Congresso possa essere una limpida testimonianza ecclesiale, distante dalle antipatie o dalle simpatie che il governo suscita.

Al termine di questo giro d’orizzonte, il Presidente ha lasciato spazio al Rev. Kornél Fábry, Segretario generale del 52° CEI che ha illustrato per sommi capi il percorso di preparazione del Congresso offrendo una visione generale del suo svolgimento che ricalcherà lo schema consueto utilizzato negli ultimi Congressi: celebrazioni, conferenze maggiori, testimonianze e, nel pomeriggio, una serie di workshops per facilitare la partecipazione di congressisti sui temi “caldi” del Congresso. Il tardo pomeriggio e la serata saranno lasciati liberi perché il Congressisti possano sfruttare le molteplici possibilità di pregare o di partecipare ai più svariati programmi culturali o musicali previsti per l’occasione.

Tra i momenti speciali previsti, il Segretario generale ha fatto cenno alla messa iniziale con la prima comunione dei bambini presieduta dal Legato Pontificio nel nuovo stadio Ferenc Puskás; alla “Messa Zingara”; alla celebrazione dell’Eucaristia nella piazza davanti al Parlamento da cui partirà la processione eucaristica che raggiungerà la Basilica di Santo Stefano e, da ultimo, la statio orbis finale sulla Piazza degli Eroi dove già nel 1938 si concluse il 34° Congresso eucaristico internazionale.

Prima di concludere, il Presidente ha informato sulle candidature giunte al Pontificio Comitato per la scelta della sede del prossimo Congresso eucaristico del 2024. La prima è quella dell’Ecuador presentata già nel 2014 e ribadita nel febbraio 2019 dall’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale locale che ha indicato anche l’Arcidiocesi di Quito come luogo della celebrazione. L’occasione è data dal 150° anniversario della consacrazione dell’Ecuador al Sacro Cuore di Gesù (24 marzo 1874). La seconda candidatura, presentata all’inizio del 2019 è quella di Panama che vuole porre al servizio di un altro grande evento ecclesiale l’esperienza delle Giornate Mondiali della Gioventù recentemente celebrate. Nel breve scambio che segue, i membri presenti esprimono una netta maggioranza a favore dell’Ecuador. Il Consiglio di Presidenza si conclude con il canto dell’antifona mariana “Salve mater misericordiæ”.

2. Assemblea plenaria del Pontificio Comitato a Budapest

«Sono in te tutte le mie sorgenti»: le parole del Salmo 87 sono state il filo conduttore dell’Assemblea Plenaria del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali riunita a Budapest dall’8 al 10 maggio, a 500 giorni dall’apertura del 52° Congresso eucaristico internazionale. Vi hanno partecipato i Delegati nazionali nominati dalle Conferenze Episcopali di 75 Paesi del mondo insieme con il Pontificio Comitato guidato dal suo Presidente l’arcivescovo Piero Marini e il Comitato locale ungherese al completo.

Giovedì 9 maggio. Ospitati all’hotel Hilton che sorge accanto al “Baluardo dei pescatori” sulla collina di Buda, i delegati hanno iniziato la giornata con la celebrazione dell’Eucaristia nella vicina chiesa di Mathias. I lavori della prima assemblea generale hanno avuto inizio alle 9 con il benvenuto del sig. János Áder, Presidente della Repubblica Ungherese. Egli ha brevemente ricordato la storia religiosa del Paese dalla fondazione dello stato magiaro con il re santo Stefano fino alla riconquista della democrazia in seguito alla caduta della “cortina di ferro”.

« La vocazione dell’Ungheria – ha detto tra l’altro – è quella di arricchire il mondo con la tenacia della fede, con la nostra cultura, con la perseveranza nel custodire i valori, con il rispetto verso gli altri, con la nostra amicizia ospitale. Questo è il nostro programma che ci proponiamo per il ventunesimo secolo, ed è questo che vogliamo farvi sperimentare l’anno prossimo. Perché l’Ungheria fin dalla sua nascita – da più di mille anni – non vuole soltanto ricevere, ma vuole dare».

Il primate ungherese, cardinale Péter Erdő, nel suo cordiale saluto di benvenuto ai presenti, ha ricordato che «quando nel 2016, a Cebu City, alla messa di chiusura del Congresso eucaristico internazionale abbiamo ascoltato il videomessaggio di Papa Francesco, ci è sembrato di sognare. È stato infatti un sogno di lunga data quello di poter, dopo il Congresso eucaristico internazionale del 1938, incontrare di nuovo a Budapest il mondo cattolico per poter esprimere insieme la nostra venerazione e adorazione per Cristo presente nell’Eucaristia».

Presentando brevemente i preparativi in corso per il grande evento del prossimo anno ha ricordato che la Conferenza Episcopale si occupa sistematicamente e regolarmente del tema del Congresso mentre la Croce Missionaria, il simbolo del Congresso che contiene le reliquie dei santi e beati dell’Ungheria, sta percorrendo tutte le diocesi dell’Ungheria e diverse città dei Paesi vicini. «L’Ungheria – ha aggiunto – si considera responsabile dell’evento, tanto che per il restauro degli edifici sacri e per i programmi generali possiamo contare anche sulle sovvenzioni del governo ungherese». Naturalmente c’è ancora molto da fare ed è necessaria una preghiera continua perché il Congresso internazionale spinga al rinnovo della fede personale, al rinnovamento delle comunità cristiane e della loro missione.

Il saluto della Conferenza Episcopale ungherese è stato portato dal suo presidente Mons. András Veres, vescovo di Győr che si è detto convinto che il Congresso rappresenti un’enorme opportunità per il rinnovamento delle comunità cristiane: «Il grande problema del nostro Paese è la secolarizzazione… Ci sono tante persone che non vedono la necessità di partecipare alla messa domenicale. Sono proprio loro che noi vorremmo accompagnare a Gesù, alla comunione con Lui. Ci sono poi persone che sono state allontanate con violenza dalla Chiesa dalla dittatura atea. Alcuni di loro sono diventati fedeli devoti mentre altri vivono i loro giorni senza fede. Poi ci sono coloro che partecipano con regolarità all’Eucaristia. In tutti vogliamo infondere la consapevolezza che la Chiesa nasce e cresce intorno all’altare».

Mons. Veres ha anche espresso la speranza che Papa Francesco regali al Congresso la sua presenza: «Dalla caduta della dittatura comunista due volte abbiamo potuto salutare San Giovanni Paolo II in Ungheria. Speriamo che questo evento internazionale ci porti la gioia di poter salutare di nuovo nel nostro Paese il successore di Pietro. La sua presenza potrebbe conferire un ulteriore rilievo al Congresso ed accrescere la gioia di quelli che vi parteciperanno».

Nella stessa mattinata, il Segretario del Comitato locale ha presentato il programma del Congresso e tutte le attività in atto per la sua preparazione; mons. Lajos Dolhai, presidente della Commissione teologica ungherese, ha illustrato il programma del Simposio teologico che precederà il Congresso e i relatori scelti per le conferenze maggiori dell’evento; altri membri del Comitato hanno offerto dei rapporti sulla sicurezza e sulle procedure per ottenere i visti necessari per entrare nel Paese. P. Vittore Boccardi, officiale del Pontificio Comitato, ha chiuso la mattinata con una relazione su «I Congressi Eucaristici, specchio della Chiesa e della società».

Il pomeriggio di quel primo giorno, i delegati nazionali hanno visitato i luoghi in cui si svolgeranno gli atti più significativi del Congresso: l’HUNGEXPO che ospiterà le riunioni generali; la Piazza degli Eroi, prescelta per la statio orbis finale; il Viale Andrássy su cui sfilerà la solenne processione eucaristica e la grande basilica di Santo Stefano che funge da pro-cattedrale dell’archidiocesi di Budapest-Esztergom.

Verso le 18, gli ospiti sono giunti in Piazza Kossuth per la visita guidata al Parlamento nazionale, uno dei monumenti più conosciuti e maggiormente visitati della capitale magiara, sede dell’Assemblea Nazionale ungherese. Dopo la visita alla corona di S. Stefano e una conferenza nella Sala delle Delegazioni, i Delegati sono stati ricevuti dal Presidente del parlamento, László Kövér, nella Sala della Caccia dove è stato loro offerto un banchetto d’onore. Nel suo toast, l’on. Kövér ha espresso parole di benvenuto cordiale ai convenuti ed ha ricordato la storia sociale dell’Ungheria e il percorso politico del Paese in seguito alla caduta della dittatura comunista.

Venerdì 10 maggio. Nella prima assemblea del mattino, gli esperti del Comitato locale hanno presentato le procedure di iscrizione al Congresso tramite registrazione web e si sono resi disponibili a rispondere alle domande dei delegati. Dopo di loro il Cardinale Erdő, Primate d’Ungheria, ha presentando il contesto della società e della Chiesa ungherese, le sfide che la Chiesa locale deve affrontare, dalla sopravvivenza delle numerose scuole cattoliche, alle attività educative fino alle necessità economiche cui far fronte per il mantenimento delle attività pastorali. Poi, oltre che sulle attese che il Congresso sta suscitando, l’oratore ha posto un accento speciale sul rapporto con i popoli della regione. «La nostra Chiesa Cattolica – ha detto – prende sul serio la sua missione di aiutare la riconciliazione tra i popoli nel segno del mutuo rispetto e della fratellanza. Per questo l’azione pastorale più visibile è il cammino della croce missionaria attraverso il paese e anche nei Paesi vicini… Il prossimo Congresso eucaristico internazionale di Budapest sarà un evento per l’intera Chiesa, ma avrà un significato speciale per l’Europa perché vuole aiutarla a ritrovare la propria spiritualità e la propria missione nel mondo di oggi».

Nella seconda parte della mattinata, il Presidente del Pontificio Comitato, l’arcivescovo Piero Marini, con un articolato discorso su «Un Congresso eucaristico per la città moderna», ha offerto una sintetica rappresentazione della situazione ecclesiale dell’Europa d’oggi affermando che il compito primario dei Congressi Eucaristici è quello di annunciare il Vangelo agli uomini del nostro tempo a partire dall’Eucaristia. In questo senso Mons. Marini si è soffermato sulla necessità di fare delle celebrazioni eucaristiche una manifestazione del Vangelo e uno spazio ospitale per tutti i credenti: «La nostra stagione ecclesiale ci spinge a celebrare l’Eucaristia come un luogo inclusivo e non “esclusivo”, come un segno di comunione e di misericordia». Ha ricordato, infine, la necessità di «custodire il giorno del Signore», perché la speranza della risurrezione che vi si celebra «è l’unica ricchezza che possiamo offrire al mondo. In un’umanità confusa e frammentata, nell’Europa imbarbarita dall’indifferenza e dalla paura, i cristiani continuano, domenica dopo domenica, a fare un gesto elementare: si radunano nello stesso giorno e nello stesso luogo per stare insieme, per riconoscersi come fratelli appartenenti allo stesso corpo, per annunciare che la risurrezione di Cristo è diventata storia e che lì c’è la speranza dell’umanità».

Nel primo pomeriggio, i Delegati sono stati condotti a Esztergom, sede primaziale del Paese ed antica capitale del Regno d’Ungheria, che sorge sul Danubio al confine con la Slovacchia. I visitatori hanno potuto ammirare la grande cattedrale di stile neoclassico, la sua cripta con la tomba del Cardinale József Mindszenty, il palazzo S. Adalberto, sede prevista del Simposio teologico che precederà il Congresso. Nella storica città hanno concluso l’Assemblea plenaria con la celebrazione dell’Eucaristia nella basilica-cattedrale e con il pranzo di gala offerto nella “Primás Pince, Cantina del primate”.

I due giorni dell’Assemblea Plenaria di Budapest hanno rappresentato un momento importante nella preparazione immediata del Congresso. Il coinvolgimento dei Delegati nazionali, la loro presenza attiva, la generosa ospitalità del Comitato locale ungherese, l’attenzione delle istituzioni statali, hanno offerto l’idea di un Paese intero che si sta preparando all’evento con tutte le sue forze migliori. L’assemblea è diventato anche l’occasione per numerose altre iniziative, come l’incontro con la stampa ungherese, un passaggio televisivo del Presidente del Pontificio Comitato nei programmi della televisione nazionale, i contatti con l’agenzia turistica statale, la conoscenza della storia del popolo ungherese e il contatto con la Chiesa locale.

3. Congressi eucaristici nazionali.

Nel corso del 2019 è stato celebrato il Congresso eucaristico nazionale del Messico. «Pueblo de Dios: ¡Levàntate y come, el camino es largo!» è stato il tema del settimo Congresso eucaristico nazionale messicano tenutosi a Mérida, sede episcopale della diocesi di Yucatán, dal 18 al 22 settembre 2019.

A questo Congresso hanno partecipato, invitati da S.E. Mons. Gustavo Rodriguez Vega, arcivescovo di Yucatán, S.E. Mons. Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali e il P. Boccardi SSS.

Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre, alle ore 16, davanti a 1.300 persone provenienti da 53 diocesi differenti, nel Multigimnasio Socorro Cerón della Unitad Deportiva Kukulkán ha avuto inizio il Simposio Teologico con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta da Mons. Emilio Carlos Berlie Belaunzarán, responsabile della Conferenza episcopale per i Congressi eucaristici nazionali. Concelebravano Mons. Piero Marini e una decina di altri vescovi giunti per l’occasione.

Nel messaggio di apertura del Simposio teologico, Don Gustavo Rodríguez Vega, l’arcivescovo di Yucatan, ha presentato il Congresso come una sosta lungo il cammino per rafforzare le convinzioni, la speranza, la fede e la carità invitando a contrastare la crescente secolarizzazione e ad affrontare la sfida della missione nutrendosi della Parola di Dio e dell’Eucaristia.

La prima conferenza è stata affidata al sacerdote P. Mario Ángel Flores, Rettore della Pontificia Università messicana che ha presentato l'identità della Chiesa come strumento per realizzare l'opera della salvezza di Dio nell'umanità. Di fronte alle difficoltà attuali che colpiscono le nostre società, ha aggiunto, il cristianesimo deve recuperare la sua missione apostolica nata con il dono dello Spirito Santo, interpretando i segni dei tempi con un atteggiamento di dialogo verso tutti.

Giovedì 19 settembre, dopo la celebrazione eucaristica, P. Mario Ángel Flores, a partire dal Documento di Aparecida, ha precisato la missione del cristiano chiamato a operare nel mondo con la forza dello Spirito Santo. Dopo di lui, la dott.ssa Olga Consuelo Vélez Caro della Facoltà teologica della Pontificia Universidad Javeriana di Bogotá, ha tenuto due conferenze invitando, nella prima, a riscoprire la vocazione battesimale che ci costituisce come comunità in cui l'Eucaristia viene tradotta in politiche a favore della giustizia sociale e, nella seconda, ad offrire spazi maggiori alle donne nella Chiesa odierna dell’America Latina.

La giornata conclusiva del Simposio di venerdì 20 settembre ha visto gli interventi di P. Emilio Lavaniegos González O.D., collaboratore della Congregazione per il Clero della Santa Sede che ha invitato a vivere ogni vocazione, sia essa laica, sacerdotale o religiosa, con amore, gioia, disponibilità e con un forte senso di servizio, perché «il discernimento deve spingere il cristiano verso i piccoli e i poveri e non innalzarlo alla ricerca del guadagno personale o della carriera sociale».

Chiuso il Simposio, alle ore 17 ha avuto inizio nel Poliforum Zamná (il palazzetto dello sport dell’Unidad Deportiva Kukulkán), il VII Congresso eucaristico nazionale messicano introdotto dal Rev. Juan Pablo Moo Garrido, coordinatore dell’evento. Subito dopo, Mons. Emilio Carlos Berlie Belauzarán si è rivolto ai partecipanti ricordando le precedenti edizioni dei Congressi messicani e il loro impatto sulla vita cristiana e sulla pietà popolare della Chiesa locale. Nell’occasione ha sottolineato come questo CEN sia propedeutico al Congresso internazionale che si terrà il prossimo anno a Budapest, in Ungheria.

È toccato poi all’arcivescovo Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, proclamare ufficialmente l’apertura del Congresso. Egli ha ricordato che «Celebrare un Congresso eucaristico significa generare processi storici di crescita che, a partire dall’Eucaristia, impegnino le comunità cristiane ad umanizzare il mondo, a generare una “cultura eucaristica”, cioè un modo di pensare e di agire fondato sul Sacramento ma percepibile da tutti». Si è poi augurato che il Congresso aiuti «ad accogliere la sfida della pastorale eucaristica che consiste nel comunicare con il “Cristo totale” nel sacramento, nella carità e nella missione».

Ben tre delle Conferenze maggiori del Congresso sono state affidate al Dr. Fernando Casanova Ramos, ex pastore della Chiesa pentecostale e professore di storia e teologia, che nel suo primo intervento ha portato la sua esperienza di conversione alla Chiesa cattolica.

La giornata si è conclusa con la solenne celebrazione eucaristica inaugurale del Congresso presieduta da Mons. Gustavo Rodríguez Vega, pastore della Chiesa locale, e concelebrata da una ventina di vescovi, tra cui il Nunzio Apostolico, e oltre 120 sacerdoti.

Sabato 21 settembre, dopo la celebrazione delle Lodi, il Dr. Casanova ha proposto la seconda conferenza sulla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia a partire da alcuni testi delle Scritture. Poi, dopo alcune testimonianze ha preso la parola il Rev. Rogelio Martinez, segretario esecutivo della Caritas Mexicana.

Nel pomeriggio, Mons. Piero Marini ha tenuto una conferenza dal titolo «El “ars celebrandi” y la “actuosa participatio”. Celebrar para vivir». Nella sua esposizione, l’arcivescovo ha presentato anzitutto alcune indicazioni generali sul concetto di liturgia precisando il senso della partecipazione attiva dei fedeli e della presidenza della messa. Poi dopo un’accurata esposizione sull’arte di presiedere alla celebrazione eucaristica ha spiegato la prassi concreta della celebrazione.

Al termine, tutta l’assemblea si è trasferita all’Estadio Carlos Iturraide dove si è tenuta la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Franco Coppola, Nunzio Apostolico in Messico. Circa 15 mila fedeli, hanno riempito le gradinate rivolte all’altare mentre 260 sacerdoti ed un numero consistente di diaconi, religiose e religiosi, ha occupato una parte del terreno di gioco. L’altare era dominato dal Cristo de las ampollas, mentre a lato era stata posta la statua della Madonna di Izamal. L’arcivescovo Mons. Rodríguez Vega, prima dell'inizio della celebrazione nella festa di san Matteo, ha dato il benvenuto ai partecipanti ed ha ringraziato i 21 vescovi presenti.

Al tramonto, al termine della messa, ha preso avvio la processione eucaristica che nel percorso di 4 chilometri e mezzo per raggiungere la cattedrale, ha messo in strada circa 5 mila persone. Sono state due ore di preghiere, canti, percorrendo dapprima le strade più povere della periferia e poi quelle del centro città. Lungo il percorso, ornato di palloncini e bandierine, molte famiglie hanno atteso il passaggio del Santissimo Sacramento esponendo immagini sacre e lumi. Giunti sulla piazza della cattedrale già gremita di fedeli, il Nunzio ha dato la benedizione eucaristica e, prima di concludere, ha ringraziato i presenti per la loro testimonianza di fede.

L'ultimo giorno del Congresso eucaristico, domenica 22 settembre, è iniziato alle 9 con la terza conferenza del Dr. Casanova sull’Eucaristia come banchetto e sacrificio. Mons. Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey e Presidente della Conferenza episcopale messicana, nell’ultima conferenza del Congresso, ha presentato il rapporto tra Eucaristia, discepolato e missione, mettendo in connessione la tavola dell’altare con la tavola dei poveri. L’Eucaristia, infatti, insegna a rinnovare la persona, la comunità e la società partendo da coloro che vivono nel bisogno.

Nella tavola rotonda che ha fatto seguito sono state presentate le testimonianze vocazionali di un seminarista, di una suora e di un professionista. Le attività si sono poi concluse con la presentazione dell’impegno sociale che nasce dal Congresso e che riguarda l’utilizzo del bene prezioso dell’acqua. La celebrazione eucaristica finale è stata presieduta da S.E. Mons. Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi, insieme con quindici vescovi e ca. 150 sacerdoti concelebranti.

Purtroppo la partecipazione numerica al Congresso ha sofferto per il World Summit Of Nobel Peace Laureates che si è tenuto in contemporanea in città dal 19 al 22 settembre, e che ha portato nello Yucatán trenta vincitori del Nobel.

II. L’attività del Presidente e dell’Ufficio

Il Pontificio Comitato, in accordo con lo Statuto, promuove ed anima la celebrazione periodica dei Congressi Eucaristici Internazionali, collabora alla celebrazione dei Congressi Eucaristici nazionali o locali; favorisce e coordina, in vista dei Congressi Eucaristici, l’attività delle aggregazioni di fedeli che hanno lo scopo di incrementare la pietà verso il Mistero eucaristico; collabora con gli uffici delle diverse Conferenze episcopali perché la celebrazione dei Congressi porti il suo frutto. Intorno a queste linee guida si sono mossi gli impegni del Presidente e dell’Ufficio del Pontificio Comitato. Oltre a quanto già esposto sopra, vengono qui ricordati alcuni altri di questi impegni.

Attività del Presidente

L’8 marzo S.E. Mons. Piero Marini ha partecipato ad un “colloquio dottorale” presso l’Università di Friburgo (Svizzera). Mercoledì 20, al Centro di Pastorale Liturgica di Barcellona, ha ricevuto il V Memorial Pere Tena de Pastoral Litúrgica per il suo impegno di applicazione della riforma liturgica conciliare. Nell’occasione, ha tenuto la conferenza su «La riforma della liturgia papale secondo il Concilio Vaticano II e i suoi nuovi rituali». Martedì 26 marzo, all’inizio dell’annuale Consiglio di Presidenza del Pontificio Comitato, ha proposto una riflessione sulla celebrazione del Congresso eucaristico internazionale nella città moderna e multiculturale. Il 3 aprile: conferenza per gli alunni del Pontificio Seminario Maggiore di Roma. Il 20 e 21 aprile ha tenuto incontri con i sacerdoti del Pontificio Collegio Spagnolo di Roma, intorno al primato della Liturgia nella vita della Chiesa.

Dall’8 all’11 maggio ha partecipato, con tutto l’Ufficio, alla Plenaria del Pontificio Comitato che si è tenuta a Budapest. Nell’occasione è intervenuto con una conferenza sulla celebrazione dei Congressi internazionali nel tempo attuale ed ha rilasciato una lunga intervista per un programma televisivo nazionale.

Dal 26 al 29 agosto ha partecipato alla 70° Settimana Liturgica Nazionale di Messina organizzata dal CAL sul tema «Liturgia: chiamata per tutti alla santità battesimale».

 Dal 18 al 22 settembre, su invito della conferenza episcopale messicana, ha partecipato, con P. Boccardi SSS, alla celebrazione del 7° Congresso eucaristico nazionale messicano a Mèrida, nello Yucatan. Oltre all’apertura ufficiale del Congresso, è intervenuto con una conferenza sull’«arte di celebrare» ed ha presieduto la celebrazione finale della statio nationis.

Il 2 ottobre ha pronunciato il discorso di apertura del XXII Simposio interazionale di mariologia alla Pontificia Facoltà teologica del Marianum. Il 21 novembre ha tenuto una conferenza agli alunni e ai professori dell’Istituto Liturgico della Pontificia Università della Santa Croce. Il 2 dicembre a Ugento (Brindisi), ha tenuto il discorso ufficiale per la riapertura della cattedrale diocesana dopo 4 anni di restauri.

Attività dell’Ufficio

Incontro con l’arcivescovo di Sydney S.E. Mons. Kolin Fisher accompagnato dal vescovo ausiliare Mons. J. Umbers e dall’executive director dell’arcidiocesi intorno alle modalità per la celebrazione di un Congresso eucaristico.

Il 5 ottobre, P. Boccardi ha presentato il Congresso eucaristico internazionale e il suo testo base ai movimenti laicali facenti capo alla provincia italiana dei Padri Sacramentini a Malmantile (FI).

Alla fine di ottobre, incontro con S.E. Mons. Giullermo Ortiz Mondragón, vescovo di Cuautitlán (Messico) accompagnato dal suo Vicario generale e da altri sacerdoti. Si è ragionato insieme sul percorso di preparazione del prossimo Congresso eucaristico nazionale messicano che si terrà in quella diocesi nel 2023.

Il 28 novembre, incontro con l’Arcivescovo di Antsiranana (Madagascar) per l’organizza-zione del primo Congresso eucaristico nazionale malgascio che si sarà celebrato in quella Chiesa particolare alla fine del mese di agosto 2020 nell’ambito del centenario della nascita nel Paese africano del Mouvement Eucharistique des Junes (MEJ).

 

Un nuovo volume sulla storia dei Congressi   Il nuovo volume vede la luce all’interno del... Continua

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    Il primo Comitato permanente per i Congressi Eucaristici Internazionali è nato in Francia nella primavera del 1881 con la benedizione di Leone XIII. Esso raccoglieva i frutti dell’apostolato di san Pierre-Julien Eymard, «apostolo... Continua

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I Congressi Eucaristici Internazionali, a partire dal loro primo appuntamento nel 1881, si sono trasformati in un movimento eucaristico mondiale.

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