ATTIVIT16

L’attività istituzionale

1.    Celebrazione del 51° Congresso Eucaristico Internazionale a Cebu (Filippine)

Dal 24 al 31 gennaio 2016, a Cebu City (Filippine), si è celebrato il 51° Congresso Eucaristico Internazionale (IEC 2016). Esso si è rivelato una sfida importante sia dal punto di vista geografico che per la missione e l’impegno evangelizzatore della Chiesa in Asia.

La città di Cebu è collocata nel cuore geografico dell’Asia e proprio per questo, in occasione del Congresso, vi sono confluiti soprattutto quei cristiani che, a causa delle distanze e dei costi proibitivi, sono spesso esclusi dai grandi eventi ecclesiali internazionali. Sorta sul luogo raggiunto per la prima volta dall’esploratore Ferdinando Magellano nel 1521, la città conserva una delle icone irrinunciabili del cristianesimo filippino: la statuetta del bambino Gesù (Santo Niño) donato dall’esploratore alla moglie del raja locale.

Il profilo storico-missionario è ben illustrato dal fatto che le Filippine sono, se si eccettua la piccola Timor Est, l’unico Paese dell’Asia a maggioranza cattolica e, sia in patria che nei Paesi in cui l’emigrazione è più consistente, i filippini sono consapevoli di una speciale vocazione missionaria nel mondo di oggi. Specialmente nel continente asiatico dove i fedeli della Chiesa cattolica (il 3% degli abitanti) vivono nel contesto di una molteplicità di grandi tradizioni in cui la Chiesa cattolica è spesso percepita come un corpo estraneo alla locale struttura religioso-culturale.

Per questo la missione della Chiesa e la moderna evangelizzazione dell’Asia passano necessariamente attraverso il dialogo con le diverse culture e religioni. Al di là dei numeri relativamente piccoli, la Chiesa in Asia incarna la sfida di vivere e immaginare il cristianesimo in forme storiche diverse da quelle occidentali.

Al Congresso Eucaristico Internazionale hanno partecipato pellegrini e delegati provenienti da 75 paesi del mondo, una quindicina di cardinali, circa 250 Vescovi, migliaia tra sacerdoti, religiosi e religiose, numerosi fedeli da Taiwan (ben 600!), da Viet-Nam, Laos, Thailandia, Bangladesh, Sri Lanka, Pakistan, Australia e da molti altri paesi europei, americani ed africani. Così la celebrazione del 51° Congresso Eucaristico è diventata l’occasione per manifestare in modo luminoso la vocazione missionaria della Chiesa locale nel continente.

L’Eucaristia nella Chiesa asiatica

Lo svolgimento del Congresso è stato preceduto, secondo la consuetudine, da un Simposio teologico organizzato dal 20 al 22 gennaio presso l’auditorium della Cebu Doctors’University nel municipio di Mandaue. La partecipazione al Simposio ha superato le attese: i partecipanti registrati erano ben 1293, di cui circa 200 stranieri.

In ciascuno dei tre giorni del simposio, gli interventi degli oratori hanno sviluppato un tema particolare: l’Eucaristia e la speranza cristiana nel primo giorno, la celebrazione liturgica dell’Eucaristia nel secondo giorno e il rapporto evangelizzazione-Eucaristia nel terzo giorno. Il mattino è stato dedicato alle riunioni plenarie mentre nel pomeriggio i partecipanti hanno potuto scegliere tra diverse sessioni guidate da una trentina di teologi filippini, sessioni in cui si è approfondito, seguendo lo schema del testo base del Congresso, il rapporto tra Eucaristia e missione in Asia e soprattutto l’Eucaristia nel dialogo della Chiesa con le culture, le tradizioni religiose, i poveri e i giovani.

Se il grande numero di iscritti (studenti di teologia, catechisti, operatori pastorali, religiosi e religiose…) ha snaturato un poco la fisionomia del simposio come luogo di approfondimento teologico, è anche vero che l’eccellente organizzazione e la partecipazione massiva hanno permesso di rispondere ai bisogni di una vasta platea di operatori pastorali.

Papa Francesco ha nominato come Legato Pontificio a questo 51° Congresso, il Cardinale Charles Bo, Arcivescovo di Yangon nel Myanmar, ex Birmania. La scelta di un presule asiatico è una conferma di quanto il Papa guardi a questo continente con un’attenzione particolare.

Il Cardinale Bo, domenica 24 gennaio, ha presieduto la grande messa di apertura del Congresso in Plaza Independencia, sotto gli spalti del Forte San Pedro, memoria del primo insediamento spagnolo nel Paese. Davanti a circa mezzo milione di persone ha detto: «Dobbiamo dichiarare la terza guerra mondiale vera: quella contro la povertà». Poi, dopo aver definito Papa Francesco «profeta del nuovo millennio» e salutato le Filippine come «una grande nazione, una luce per l’Asia», ha sottolineato come la presenza dei filippini in ogni parte del mondo significa evangelizzazione. «Le Filippine – ha continuato – a causa delle calamità che colpiscono il paese, sembrano essere la capitale mondiale dei disastri naturali» e tuttavia i suoi abitanti hanno mostrato una straordinaria capacità di superare le difficoltà.

Durante la settimana del Congresso, i 15 mila pellegrini e delegati registrati, hanno potuto partecipare attivamente alle attività previste in un moderno padiglione costruito per l’occasione sul terreno del Seminario Maggiore diocesano.

Questo padiglione è diventato lo spazio ufficiale di svolgimento del Congresso ed il luogo dove si sono svolte le tradizionali attività del Congresso affidate ai grandi nomi e personaggi della galassia cattolica mondiale come i cardinali filippini Tagle, Vidal, Quevedo e Rosales; Dolan di New York, Onaiyekan di Abuja (Nigeria), Zen di Honk Kong, Erdő di Budapest, Nguyên Văn Nhon di Hanoi, Lacroix di Québec, Kovithavanij di Bangkok, oltre a una scelta rappresentanza di Vescovi filippini. Il tema base dell’evento, che riguardava l’Eucaristia come fonte e culmine della missione della Chiesa, è stato articolato quotidianamente attraverso conferenze maggiori, testimonianze coinvolgenti e celebrazioni ben curate. Si è così offerto l’esempio di uno stile di vita eucaristico che si apre al dono di Dio, alla condivisione della vita, alla solidarietà con i piccoli e i poveri, ad una missione capace di annunciare salvezza attraverso le opere della carità.

Inoltre il comitato locale ha predisposto durante il Congresso una notevole serie di eventi “culturali” di livello eccezionale calcolando il numero, la varietà, il talento professionale richiesto, il numero di persone coinvolte e la qualità finale. Il tutto è stato realizzato gratuitamente da schiere di volontari. Nessun paese in Europa o nel Nord America avrebbe potuto presentare un simile programma.

Prima ancora che il Congresso avesse inizio, IEC2016 ha ricevuto molte sollecitazioni affinché durante la settimana conclusiva si offrisse uno spazio significativo per l’adorazione del Santissimo Sacramento. Per questo, al primo piano del Padiglione del Congresso è stata allestita la cappella per la preghiera e per la riconciliazione sacramentale. Contemporaneamente, molte delle parrocchie della città hanno offerto ai loro fedeli e ai pellegrini programmi spirituali e prolungati momenti di preghiera.

Riprendendo poi le esperienze già maturate a Québec e a Dublino, il Congresso ha proposto un programma particolare anche per i giovani che, nel pomeriggio del 28 gennaio, hanno gremito la Hoops Dome nel municipio di Lapu-Lapu per la catechesi tenuta da S.E. Mons. R. Barron sul tema del Congresso. In serata si sono trasferiti a Plaza Independencia dove hanno vegliato in preghiera durante la notte.

I grandi eventi del Congresso

Secondo consuetudine, la settimana del Congresso è stata segnata da una serie di “grandi eventi” che hanno coinvolto la città intera: l’incontro dei pellegrini dei diversi Paesi con le parrocchie della diocesi, la processione eucaristica, la messa di prima comunione e la statio orbis finale.

L’incontro dei pellegrini con le parrocchie ha permesso un’immersione nella vita delle comunità cristiane locali. Ciascuna parrocchia della città ha accolto un gruppo di pellegrini provenienti da un Paese particolare. Vescovi e sacerdoti stranieri vi hanno concelebrato una solenne Eucaristia seguita poi da un banchetto durante il quale hanno assaporato l’ospitalità cebuana espressa con gesti di benvenuto, danze, canti, momenti di preghiera.

Nel pomeriggio di venerdì 29 gennaio, davanti ad una grande folla, si è celebrata l’Eucaristica nella piazza antistante il Capitol Building, il palazzo municipale della città. Al termine della Messa ha preso avvio la solenne processione eucaristica che ha percorso le strade principali della città per quasi tre ore. Un fiume impressionante di fedeli (un milione e mezzo secondo i media locali!) con le candele accese ha seguito il carro su cui era stato posto il Santissimo Sacramento mentre ai lati della strada si accalcava una cortina ininterrotta di ragazzi, ragazze e giovani. La processione, dopo aver fiancheggiato la basilica del Santo Niño e si è conclusa in Plaza Independencia, accanto alla spiaggia sulla quale, quasi cinquecento anni or sono, il Vangelo raggiunse per la prima volta quelle terre.

Il giorno successivo, sabato 30, al Cebu Sport Center, si è celebrata la Messa di prima comunione per cinquemila bambini tra i quali cinquecento «bambini di strada» che hanno goduto, in questi anni di preparazione al Congresso, di uno speciale programma di educazione e di evangelizzazione messo in opera dalla diocesi e da varie organizzazioni di volontariato. I bambini che, con i loro genitori, occupavano il terreno del campo centrale, sono stati comunicati dai Vescovi concelebranti. È stato un momento di particolare intensità perché la Messa è stata presieduta dall’ottantacinquenne Cardinale Vidal, Arcivescovo emerito di Cebu, che ricevette la sua prima comunione durante il 33° Congresso Eucaristico Internazionale di Manila del 1937. Il clima di festa è poi continuato dopo la cerimonia con il Sinalog, festival di danze popolari in cui la statua del Santo Niño viene portata in processione, cullata in un'autentica festa di suoni e di colori.

L’ultimo e più significativo atto del Congresso si è consumato con la celebrazione della statio orbis, che si è tenuta sulla grande spianata nella South Road Properties. Una folla immensa, ha partecipato alla celebrazione presieduta dal Cardinal Legato ed animata da un coro composto da 2500 elementi. Sull’altare ed intorno ad esso hanno trovato posto più di 200 Vescovi e migliaia di sacerdoti. Nella sua omelia, il porporato birmano ha ricordato che «le Filippine, la più grande nazione cattolica dell’Asia, sono portatrici di speranza» e nonostante le sfide della povertà, della insicurezza sociale e dell’emigrazione, il Paese «possiede grandi potenzialità per tutto il mondo cattolico». «Filippine – ha esortato - andate e moltiplicate i vostri missionari! Andate e popolate quelle nazioni in cui la cristianità è divenuta minoranza». Poi, rivolto alle famiglie: «L’Asia e l’Africa lottano per la sopravvivenza delle famiglie… La famiglia è il nucleo primario della Chiesa ed è il luogo in cui ogni giorno si spezza il pane. Per questo, deve essere protetta, promossa e nutrita. La vostra integrità familiare è forte. Avete il tasso minore di divorzi della regione. Molte nazioni ricche hanno denaro ma non hanno famiglie. E poi avete un gran numero di giovani che sono una benedizione!». Concludendo, il Legato Pontificio ha rilanciato “la centralità” dell’Eucaristia che resta la fonte e il culmine della vita cristiana: «Ricordiamoci che la Prima Eucaristia è stata celebrata da un uomo condannato, un uomo senza potere… Ma il potere dell’Eucaristia scorreva da quelle mani vuote. E continua a ispirarci. L’Eucaristia è vera presenza, l’Eucaristia è missione, l’Eucaristia è servizio».

Prima della benedizione finale è stato trasmesso il videomessaggio di Papa Francesco. Richiamandosi al tema del grande incontro internazionale «Cristo in voi, speranza della gloria», il Pontefice ha osservato che «la presenza di Cristo in mezzo a noi non è soltanto una consolazione, ma anche una promessa e un invito. Un invito a uscire, come missionari, per portare il messaggio della tenerezza del Padre, del suo perdono e della sua misericordia a ogni uomo, donna e bambino». Poi il Papa ha invitato a riflettere su due gesti di Gesù legati alla «dimensione missionaria dell’eucaristia»: la convivialità e la lavanda dei piedi. «In ogni Eucaristia – è il monito di Francesco – dobbiamo essere ispirati a seguire il suo esempio, andando incontro agli altri… La testimonianza di vite trasformate dall’amore di Dio è per noi il modo migliore di proclamare la promessa del regno di riconciliazione, giustizia e unità per la famiglia umana. L’Eucaristia è una scuola di servizio umile. Ci insegna a essere pronti a esserci per gli altri. Anche questo è al centro del discepolato missionario».

Nel videomessaggio non è mancato il riferimento al tifone Yolanda che tre anni or sono «ha portato un’immensa devastazione nelle Filippine, ma ha suscitato un’immensa effusione di solidarietà, generosità e bontà… Le persone – ha proseguito – si sono messe a ricostruire non soltanto le case, ma anche le vite. L’Eucaristia ci parla di questa forza che scaturisce dalla croce e che porta continuamente nuova vita. Cambia i cuori. Ci permette di essere premurosi, di proteggere chi è povero e vulnerabile e di essere sensibili al grido dei nostri fratelli e delle nostre sorelle nel bisogno». Rivolto a tutti i filippini, Papa Francesco ha auspicato che il Congresso Eucaristico «possa rafforzarvi nel vostro amore verso Cristo presente nell’Eucaristia. Possa rendervi capaci, come discepoli missionari, di portare questa grande esperienza di comunione ecclesiale e impegno missionario alle vostre famiglie, parrocchie e comunità e alle vostre Chiese locali. Possa essere fermento di riconciliazione e di pace per il mondo intero». Il Pontefice ha infine annunciato che il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale si svolgerà nel 2020 a Budapest, in Ungheria. L’evento si è concluso con uno spettacolo di fuochi artificiali.

Eucaristia e missione

Il 51° Congresso Eucaristico Internazionale sarà ricordato come uno dei più significativi degli ultimi quarant’anni per diversi motivi. Anzitutto per la vitalità del cattolicesimo filippino che, ad un anno esatto dalla visita di Papa Bergoglio, ha offerto ai fedeli giunti da tutto il mondo l’immagine di un cristianesimo di massa, ma insieme vitale ed impegnato. Una fede sorridente, intrisa della devozione popolare e tuttavia vera e solida, un cristianesimo innestato fin dalla primitiva evangelizzazione sulle culture e religioni tradizionali che offre un esempio di inculturazione senza eguali in tutta l’Asia. Un’esperienza consolante per tutti i cristiani che, nei vicini Paesi asiatici, vivono una situazione difficile e minoritaria.

Naturalmente, la fede e la devozione non bastano a cancellare le contraddizioni del Paese. Per questo la sfida che il Congresso Eucaristico ha lanciato alla Chiesa filippina è dunque quella «di una vita davvero eucaristica». E da Cebu questa sfida, anche con le parole di Papa Francesco, si allarga ai cristiani del mondo intero.

Un altro aspetto che ha offerto al Congresso un valore aggiunto è stata la testimonianza di comunione che la Chiesa locale ha espresso soprattutto attraverso i suoi Vescovi. La Conferenza Episcopale Filippina ha scelto di celebrare la sua assemblea plenaria annuale proprio a Cebu nei giorni precedenti il Congresso, così da offrire a tutti i Vescovi la possibilità di una presenza costante a tutti gli appuntamenti proposti dal grande evento. La Conferenza Episcopale si è dimostrata totalmente solidale ed ha sostenuto la preparazione del Congresso in tutte le sue fasi e con tutti i suoi organismi, impegnandosi anche in prima persona durante la sua celebrazione. E va dato atto che il Comitato locale ha saputo valorizzare con criterio la presenza e l’intervento dei Vescovi locali nello svolgimento del Congresso.

La buona riuscita dell’evento è dovuto anche al volontariato. Secondo i numeri forniti dal Comitato organizzatore locale, i volontari che hanno contribuito allo svolgimento del Congresso sono stati circa cinquemila. Ma la cosa che ha stupito i partecipanti, è stata la straordinaria disponibilità della società civile in tutte le sue articolazioni, delle associazioni, scuole, parrocchie, confraternite, movimenti… a collaborare in qualsiasi modo e del tutto gratuitamente per il Congresso. Il Comitato locale in molti casi si è limitato a incanalare ed organizzare questa forza lavoro straordinaria per vivacità, generosità, competenza, professionalità. Basti pensare agli aspetti folcloristico-culturali che hanno preceduto o seguito le celebrazioni pubbliche del Congresso, all’impegno ospitale di tante famiglie che hanno accolto i pellegrini poveri, ai continui gesti di gentilezza espressi da tutto il personale coinvolto nell’evento. Tutti i cebuani hanno voluto fare qualcosa per il Congresso, senza badare al tempo, alla fatica o ai costi, con una disponibilità che ha suscitato l’ammirazione stupita dei pellegrini.

Buona è stata anche la copertura mediatica del Congresso. La Chiesa filippina - ed è la prima volta nella storia dei moderni Congressi Eucaristici - ha organizzato una massiccia copertura multimediale coinvolgendo 15 organizzazioni e 250 persone. Sulla base di quanto fatto con la visita di Papa Francesco nel gennaio 2015 e con l’ultimo meeting APEC, la Radio-Television Malacañang (RTVM) ha messo in campo per il Congresso l’esperienza e gli equipaggiamenti usati in quelle occasioni. Il network cattolico EWTN ha portato il Congresso in 230 milioni di case in 144 Paesi (compresi, per es., Cina, Francia, Italia e Città del Vaticano) attraverso il segnale trasmesso da tredici satelliti. Inoltre, durante le giornate congressuali, un gruppo di 100 volontari ha registrato e condiviso in diretta informazioni, foto, video attraverso i consueti social media aggiornando altresì in tempo reale i diversi canali internet creati per l’occasione.

In questo modo il Congresso Eucaristico Internazionale di Cebu si è trasformato in un potente strumento missionario ed ha suscitato energie positive che hanno contagiato tutti i partecipanti. Soprattutto per i cristiani d’Asia, il calore del cristianesimo filippino è stato un’iniezione di coraggio e di fiducia per un rinnovato impegno evangelizzatore.

 

2. Consiglio di presidenza

Martedì 26 aprile 2016, convocato dal Presidente S.E. Rev.ma Mons. Piero Marini, si è riunito il Consiglio di presidenza del Pontificio Comitato. Erano presenti i Cardinali: Stanisław Ryłko, Robert Sarah e Beniamino Stella; i Vescovi: Mons. Salvatore Fisichella e Mons. Brian Farrell; i Rev. Padri: Wojciech Giertych e Juan Javier Flores Arcas, OSB e il Prof. Guzmán Carriquiry. All’incontro hanno partecipato anche S.E. Mons. Jose S. Palma, Arcivescovo di Cebu e Presidente del 51° Congresso Eucaristico Internazionale e S.E. Mons. Dennis Villarojo, Vescovo ausiliare di Cebu e Segretario generale del Comitato locale.

Nel suo indirizzo di saluto, S.E. Mons. Piero Marini ha condiviso, a partire dal 51° Congresso Eucaristico Internazionale, alcune riflessioni intorno a questi eventi straordinari per valutare il loro significato all’interno del cammino ecclesiale. Tra le tante urgenze che affollano l’orizzonte ecclesiale odierno (famiglia, creato, misericordia, poveri…), i Congressi Eucaristici hanno lo scopo di mantenere un’attenzione prioritaria all’Eucaristia perché non solo «la Chiesa vive dell'Eucaristia» ma, come affermava Benedetto XVI, l’Eucaristia è «il grembo della Chiesa». Questo comporta: ricreare il circuito vitale tra Eucaristia e vita della Chiesa a partire dalla comune partecipazione alla mensa del Signore; declinare la missione che nasce dall’Eucaristia come dialogo; coniugare in forma eucaristica i grandi temi che emergono nella chiesa di oggi e, infine, riconciliare le diversità perché la celebrazione eucaristica modelli un cattolicesimo plurale capace di trasformare le differenze e le complessità di tradizioni, lingue, culture in una forma reale di comunione ecclesiale.

Alle parole iniziali del Presidente ha fatto seguito l’intervento di S.E. Mons. Jose Palma, Arcivescovo di Cebu, che ha offerto ai membri un breve rapporto sui vari aspetti della preparazione e della celebrazione del Congresso Eucaristico. Egli ha anche delineato un piano post-Congresso capace di trasformare l’esperienza vissuta in una risorsa per l’evangelizzazione futura.

S.E. Mons. Dennis Villarojo, segretario generale del 51° Congresso e Vescovo ausiliare di Cebu, ha offerto una sua riflessione accompagnata dalla proiezione di fotografie e filmati riguardanti i momenti più significativi del Congresso. Le informazioni son state largamente approfondite con le domande dei Membri del Comitato e la testimonianza di quanti vi hanno partecipato.

Da ultimo è stata presentata un’informativa sul 52° Congresso Eucaristico Internazionale che sarà celebrato a Budapest del 2020, di cui si sta avviando il cammino di preparazione.

 

3. Il cammino di preparazione del 52° Congresso

Nel videomessaggio trasmesso alla conclusione della statio orbis di Cebu, lo scorso 31 gennaio, Papa Francesco ha detto: «Al termine del congresso, sono lieto di annunciare che il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale si svolgerà nel 2020 a Budapest, in Ungheria. Chiedo a tutti voi di unirvi a me nel pregare per la sua fecondità spirituale e per l’effusione dello Spirito santo su tutti coloro che sono impegnati nei preparativi». Questo passaggio simbolico di consegne è stato segnato dall’abbraccio fraterno tra i due rispettivi Arcivescovi presenti sul podio dell’altare di Cebu.

L’Ungheria, e Budapest in particolare, non è nuova ad un evento di tal genere perché nel 1938 vi si celebrò il 34° Congresso Eucaristico Internazionale a cui Pio XI inviò come suo Legato il Cardinale Pacelli che già 4 anni prima aveva ricoperto lo stesso incarico a Buenos Aires. Si era allora alla vigilia della II Guerra Mondiale e in Ungheria, governata da una monarchia parlamentare, già si respiravano i presagi dell’imminente tragedia.

Settant’anni dopo, celebrato il Congresso di Guadalajara (Messico 2004), Québec (Canada 2008), Dublino (Irlanda 2012) e Cebu (Filippine 2016), si ritorna in questo Paese dell’Europa danubiana per offrire un contributo prezioso alla nuova evangelizzazione dell’Europa orientale.

Il cammino di preparazione è stato avviato con la visita del Presidente del Pontificio Comitato e di P. Vittore Boccardi che si sono recati a Budapest dal 25 al 28 maggio 2016. Giovedì 26 marzo, nella sede dell’Arcivescovado sulla collina di Buda, si sono incontrati con la delegazione ungherese guidata dal Cardinale Arcivescovo Erdő.

Nell’incontro, dopo alcune parole di benvenuto, il Cardinale Erdő ha presentato i passi già compiuti localmente in vista del Congresso con la predisposizione di un organigramma che identifica le articolazioni del Comitato locale e la stesura di un bilancio di previsione. Insieme, è stato ufficializzato lo Statuto per il funzionamento dei vari organismi impegnati nella preparazione del Congresso Eucaristico del 2020. Di seguito, S.E. Mons. Marini ha anticipato il senso della presenza della delegazione del Pontificio Comitato presentando il fascicolo «52° Congresso Eucaristico Internazionale 2020» che raccoglie l’itinerario di preparazione del Congresso e ne enumera le scadenze. È toccato quindi a P. Boccardi approfondire il fascicolo in questione mostrando progressivamente: l’attualità e il compito del Congresso, i soggetti coinvolti nella sua preparazione, le strutture locali da attivare, alcune delle scelte più significative, il metodo del Congresso e, da ultimo, le scadenze temporali e il calendario per la preparazione dell’evento. La presentazione è stata arricchita dagli esempi contenuti nei cinque allegati al fascicolo in questione e dalle risposte ai chiarimenti richiesti, di volta in volta, dai presenti.

Nel pomeriggio si è valutata la proposta di alcuni luoghi come sede dei diversi momenti del Congresso. P. Kornél Fábry, Segretario Generale del Comitato locale, ha presentato l’ubicazione dei siti, la loro capacità di accoglienza e i pro e i contro per un eventuale utilizzo. Da ultimo è stato precisato il compito della commissione teologica nella scelta del tema, nella preparazione del testo base e nell’organizzazione del consueto Simposio teologico che precede il Congresso. La serata si è conclusa con la celebrazione eucaristica nella cripta della storica “Chiesa di Mattia” e con la cena d’onore offerta dall’Arcivescovo.

Il giorno successivo la commissione ha visitato i luoghi identificati dal comitato locale come possibili sedi del Congresso, giungendo infine alla storica Piazza degli Eroi che si trova al centro della città e sulla quale, nel 1938, si tenne la grande Messa di chiusura del 34° Congresso Eucaristico Internazionale. Nel pomeriggio il gruppo di lavoro ha raggiunto Eztergom, l’antica sede primaziale d’Ungheria, dove si è visitata la cattedrale con il suo “tesoro”. L'imponente costruzione dedicata alla Vergine sorge sulla collina che domina il Danubio ed è il simbolo della città. Ci si è poi recati al complesso di Sant’Adalberto, già seminario della diocesi, completamente restaurato negli ultimi anni dopo le distruzioni sofferte nel periodo comunista. Questo grande palazzo che ospita sale convegni, la biblioteca e il “Museo cristiano”, è stato proposto come sede per il Simposio teologico che precederà la celebrazione vera e propria del Congresso.

Sabato 28 maggio, dopo la vista ad altre possibili locations, il comitato ha raggiunto la concattedrale di Santo Stefano, nel cuore di Pest, la grande chiesa che conserva la reliquia più cara al cristianesimo ungherese, la “Sacra Destra” del re santo Stefano. È stata anche l’occasione per osservare alcuni cimeli del Congresso Eucaristico Internazionale del 1938, tra cui il grande ostensorio fuso per l’occasione. Si è visitato, da ultimo, la piazza del Parlamento che potrebbe fare da sfondo alla processione eucaristica del 2020. La mattinata si è conclusa con il pranzo offerto dal Nunzio Apostolico.

 

II. L’attività del Presidente e dell’Ufficio

Oltre all’animazione e alla celebrazione periodica dei Congressi Eucaristici Internazionali, il Pontificio Comitato collabora, secondo le richieste e per quanto è possibile, alla celebrazione dei Congressi Eucaristici nazionali o locali. In vista di tali eventi favorisce e mantiene i rapporti con le aggregazioni di fedeli che «hanno lo scopo di incrementare la pietà verso il Mistero Eucaristico» (Statuto, 3) e collabora con le Conferenze episcopali sia per la nomina dei Delegati Nazionali, sia perché le iniziative legate ai Congressi portino frutto.

 

1. Congressi Eucaristici Nazionali

Nel corso del 2016 si sono celebrati Congressi Eucaristici Nazionali in diverse parti del mondo: Taiwan (Taichung , 28 maggio 2016), Portogallo (Fatima, dal 9 al 13 giugno), Argentina (Tucumán, dal 16 al 19 giugno), Brasile (Belém do Parà, dal 15 al 21 agosto 2016), Italia (Genova, dal 15 al 18 settembre). Il primo Congresso Nazionale dell’Angola che doveva tenersi a Huambo nel mese di Agosto, è stato riprogrammato per il 2017. La Segreteria del Pontificio Comitato, quando richiesta, ha offerto la sua competenza per la preparazione di questi eventi attraverso incontri personali e l’invio di materiali.

S. E. Mons. Piero Marini ha partecipato al IV Congresso Eucaristico Nazionale del Portogallo che, intorno al tema «Vivere l’Eucaristia fonte di misericordia», ha collegato le apparizioni di Fatima di cui si celebrerà il centenario nel 2017, l’Eucaristia e l’Anno della Misericordia. Organizzato dalla Conferenza Episcopale portoghese, dal Santuario e dall’Apostolato della Preghiera, ha raccolto circa ottocento congressisti. Mons. Marini, nel pomeriggio del 10 giugno, ha inaugurato le sessioni di studio del Congresso e la sera del 12 giugno, poi, ha aperto il grande Pellegrinaggio Internazionale con il saluto ai pellegrini, la benedizione delle candele e la processione silenziosa.

«Jesucristo, Señor de la historia, te necesitamos» è stato il tema dell’XI Congresso Eucaristico Nazionale argentino che, dal 16 al 19 giugno ha radunato, a San Miguel de Tucumán, nella regione del Gran Chaco, più di 30 mila congressisti ed altre decine di migliaia di pellegrini che hanno partecipato alle diverse attività religiose e alle grandi liturgie quotidiane celebrate all’aperto. Il tema dell’incontro è legato all’anniversario dell’indipendenza dell’Argentina che fu dichiarata proprio a Tucumán il 9 luglio 1816.

A questo Congresso hanno partecipato, su invito dell’Arcivescovo Mons. Alfredo Zecca, il Presidente del Pontificio Comitato e P. Boccardi. L’apertura ufficiale del Congresso è avvenuta nel pomeriggio del 16 giugno nel “Campo eucaristico” allestito nell’ippodromo della città con la celebrazione eucaristica cui hanno partecipato il Legato Pontificio Cardinale Re, l’Arcivescovo di Tucumán, i Cardinali Errázuris e Villalba, una settantina di Vescovi argentini e alcuni altri Vescovi rappresentanti le Conferenze Episcopali di Messico, Brasile, Perù, Cile, Uruguay, Paraguay, San Salvador e Ecuador. Sono stati quattro giorni impegnativi, carichi di appuntamenti disseminati per tutta la città e sempre segnati da una conferenza pubblica pomeridiana e dalla celebrazione eucaristica. La statio nationis finale si è celebrata domenica 19 giugno alla presenza di circa 300 mila persone. Presiedeva il Cardinale Re, accompagnato all’altare dall’Arcivescovo Zecca, dal Nunzio Apostolico e dai Cardinali Sturla, Errázuris, Poli e Villalba. Alla celebrazione erano presenti il Presidente della repubblica Mauricio Macri, la vice-presidente Gabriela Michetti, il governatore Juan Manzur e l’intendente di Tucumán.

 

2. Gli impegni del Presidente e dell’Ufficio del Pontificio Comitato

Dal 18 gennaio al 3 febbraio, il Presidente e gli officiali del Pontificio Comitato hanno partecipato al Congresso Internazionale di Cebu, Filippine. Nel Simposio teologico che ha preceduto i lavori congressuali, il 21 gennaio  S.E. Mons. Piero Marini, ha tenuto una conferenza su «The History of the new “Ordo”». Lunedì 25, festa della conversione di san Paolo, ha presieduto la celebrazione eucaristica all’inizio dei lavori del Congresso nel grande padiglione costruito per l’occasione. Nello stesso padiglione, domenica 31 gennaio si è svolta la riunione dei circa sessanta Delegati Nazionali del Pontificio Comitato presenti al Congresso.

Mercoledì 3 febbraio, su richiesta della Segreteria di Stato, l’Arcivescovo Marini è volato a Taipei (Taiwan) come rappresentante della Santa Sede per l’inaugurazione della mostra Treasures from Heaven. A special Exhibition of Artifacts from the Holy See che si è tenuta al Museo Nazionale della capitale. Nell’occasione ha offerto un breve resoconto su Suppellettili e vesti sacre della Sagrestia Pontificia. Il 27 febbraio, nel Santuario di San Pio da Pietrelcina a S. Giovani Rotondo, ha tenuto una catechesi pubblica intorno al tema dell’Anno Santo della riconciliazione.

Nel mese di marzo, l’Arcivescovo Piero Marini ha tenuto due conferenze-testimonianze su San Giovanni Paolo II a Casale Monferrato, sabato12, e a Voghera mercoledì 16.

Il 27 aprile, alla Pontificia Università Gregoriana ha offerto una lezione pubblica sul tema «La storia del Nuovo “Ordo Missae”». Il giorno successivo, all’assemblea plenaria del Centro di Azione Liturgica presso il Pontificio Seminario Lombardo, ha tenuto una conferenza su «I Congressi eucaristici da Lille (1881) a Cebu (2016). Rinnovamento ed attualità»

L’otto maggio, ai fedeli della diocesi di Forlì ha offerto una «Testimonianza su S. Giovanni Paolo II». Da mercoledì 25 a sabato 28 maggio ha compiuto, con P. Boccardi, una visita a Budapest per dare avvio al cammino di preparazione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale che sarà ospitato dalla capitale ungherese nel 2020. Attraverso i diversi incontri con i responsabili designati e con il Cardinale di Budapest, si è dato avvio ad una positiva condivisione di responsabilità.

Durante il IV Congresso Eucaristico nazionale portoghese, il 10 giugno, Mons. Marini ha aperto i lavori con la conferenza A Eucaristia, experiência de misericórdia e de conversão. Nei giorni seguenti ha poi aperto il pellegrinaggio internazionale di Fatima.

Dopo la metà di giugno, da giovedì 16 a domenica 19, il Presidente e P. Boccardi hanno partecipato all’XI Congresso Eucaristico nazionale argentino tenutosi a Tucumán. L’incontro, presieduto dal Legato Pontificio il Cardinale Giovanni Battista Re, si è svolto come di consueto attraverso attività e celebrazioni che hanno attuato una specie di evangelizzazione di base a partire da diversi aspetti dell’Eucaristia.

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    Il primo Comitato permanente per i Congressi Eucaristici Internazionali è nato in Francia nella primavera del 1881 con la benedizione di Leone XIII. Esso raccoglieva i frutti dell’apostolato di san Pierre-Julien Eymard, «apostolo... Continua

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I Congressi Eucaristici Internazionali, a partire dal loro primo appuntamento nel 1881, si sono trasformati in un movimento eucaristico mondiale.

Cinquantadue Congressi Internazionali

EUCARISTIA E CHIESA

due

Il Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, da 132 anni lavora...

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