48° Congresso Eucaristico Internazionale di Guadalajara, 2004

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1.

Discorso ai partecipanti all'Assemblea Plenaria del Pontificio Comitato

Martedì, 5 novembre 2002 - Roma, Città del Vaticano

 

Carissimi Fratelli e Sorelle!

    1. Sono lieto di accogliere oggi, insieme con i Membri del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, i Delegati nazionali designati dalle rispettive Autorità ecclesiali per prendere parte all’Assemblea plenaria che si svolge in questi giorni qui a Roma. Saluto cordialmente ciascuno di voi e, in particolare, il Cardinale Jozef Tomko, Presidente del menzionato Comitato, che ringrazio per le cordiali parole rivoltemi a nome dei presenti. Estendo il mio saluto al Cardinale Juan Sandoval Íñiguez, Arcivescovo di Guadalajara, città nella quale avrà luogo il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale.

    La vostra Assemblea ha dedicato speciale attenzione a tale Congresso, il cui tema sarà "L’Eucaristia, Luce e Vita del nuovo millennio". E’ passato poco tempo da quando il millennio è iniziato, ma già si vede chiaramente quanto sia necessaria per l’umanità intera e per la Chiesa la luce di Gesù Cristo e la vita che Egli offre nell’Eucaristia.

    Questo inizio non manca infatti di ombre minacciose. E’ necessario, pertanto, ripresentare all’umanità la "luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo" (Gv 1,9), il Verbo incarnato che ha voluto restare con noi in un modo così significativo come quello eucaristico. In questo Sacramento è presente Gesù Cristo col dono di se stesso "per la vita del mondo" - "pro mundi vita" -, per la vita quindi anche di questo nostro mondo quale esso è, con le sue luci e le sue ombre. L’Eucaristia è espressione sublime dell’amore di Dio incarnato, amore permanente ed efficace.

    2. Lo scopo principale del Comitato Pontificio per i Congressi Eucaristici Internazionali è quello di "far sempre meglio conoscere e amare il Signore Gesù nel suo Mistero eucaristico, centro della vita della Chiesa e della sua missione per la salvezza del mondo" (Statuti). Si tratta di uno scopo altissimo a cui il Comitato provvede, da un lato, promovendo la celebrazione periodica dei Congressi Eucaristici Internazionali e, dall’altro, favorendo le iniziative atte ad incrementare la devozione verso il Mistero eucaristico. Con il vostro lavoro apostolico, voi attuate l’insegnamento del Concilio Vaticano II, che presenta l’Eucaristia come "fonte e apice di tutta la vita cristiana" (Lumen gentium, 11).

    I Congressi Eucaristici Internazionali hanno ormai una lunga storia nella Chiesa ed hanno assunto sempre più chiaramente la caratteristica della "Statio Orbis", che sottolinea la dimensione universale di tale celebrazione. Infatti, si tratta sempre di una festa di fede attorno a Cristo Eucaristico, alla quale partecipano non solo i fedeli di una Chiesa particolare o di una sola nazione ma, per quanto possibile, da varie parti dell’Orbe. E’ la Chiesa che si raccoglie attorno al suo Signore e suo Dio.

    A tale riguardo, quanto mai importante è l’opera dei Delegati nazionali, nominati dalle rispettive Autorità delle Chiese dell’Occidente e dell’Oriente. Essi sono chiamati a sensibilizzare le loro Chiese al tema del Congresso internazionale soprattutto nel periodo della sua preparazione, affinché esso diventi un evento fontale da cui rifluiscano nelle Chiese particolari frutti di vita e di comunione.

    3. L’Eucaristia ha il posto centrale nella Chiesa, perché è essa a "fare la Chiesa". Come afferma il Concilio Vaticano II, riportando le parole del grande Agostino, essa è "sacramentum pietatis, signum unitatis, vinculum caritatis" - "sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità" (Sacrosanctum Concilium, 47). E san Paolo dice: "Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane" (1 Cor 10, 17). L’Eucaristia è sorgente di unità nella Chiesa. Il Corpo eucaristico del Signore alimenta e sostiene il suo Corpo mistico.

    I Congressi Eucaristici Internazionali contribuiscono anche a questa finalità squisitamente ecclesiale. La partecipazione dei fedeli di varia provenienza ad un tale evento eucaristico simboleggia, infatti, l’unità e la comunione. I Delegati nazionali possono riportare nelle loro comunità lo spirito di fervore eucaristico e di comunione che si vive in questi tempi forti di adorazione, di contemplazione, di riflessione e di condivisione. Il Congresso, vissuto in profondità, è fuoco per forgiare animatori di comunità eucaristiche vive ed evangelizzatori di quei gruppi che non conoscono ancora in profondità l’amore che si cela nell’Eucaristia.

    4. Carissimi Fratelli e Sorelle, l’apostolato eucaristico a cui dedicate i vostri sforzi costituisce certamente una risposta all’invito del Signore: "Duc in altum!". Perseverate in esso con impegno e passione, animando e diffondendo la devozione eucaristica in tutte le sue espressioni. Nel vostro servizio ecclesiale lasciatevi sempre guidare da un autentico spirito di comunione, favorendo la fattiva collaborazione tra il Comitato Eucaristico Pontificio e i Comitati Nazionali.

    Accompagno questi voti con l’assicurazione della mia preghiera e con la Benedizione Apostolica, che di cuore imparto a voi e alle persone care.

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2.

Discorso al termine della Statio Orbis

Domenica, 17 ottobre 2004 - In collegamento televisivo con la Basilica di San Pietro per l'inizio dell'Anno dell'Eucaristia

 

    1. "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Raccolti davanti all'Eucaristia, sperimentiamo in questo momento con particolare vivezza la verità della promessa di Cristo: Egli è con noi!

    Saluto voi tutti che siete riuniti a Guadalajara per partecipare alla conclusione del Congresso Eucaristico Internazionale. Saluto, in particolare, il Cardinale Giuseppe Tomko, mio Legato, il Cardinale Juan Sandoval Íñiguez, Arcivescovo di Guadalajara, i Signori Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i sacerdoti del Messico e di tanti altri Paesi, lì presenti.

    Il mio saluto si estende a tutti i fedeli di Guadalajara, del Messico e delle altre parti del mondo, uniti con noi nell'adorazione del Mistero eucaristico.

    2. Il collegamento televisivo tra la Basilica di San Pietro, cuore della cristianità, e Guadalajara, sede del Congresso, è come un ponte gettato tra i continenti e fa del nostro incontro di preghiera una ideale "Statio orbis", nella quale convergono i credenti del mondo intero. Il punto di incontro è Gesù stesso, realmente presente nella Santissima Eucaristia col suo mistero di morte e di risurrezione, in cui si uniscono il cielo e la terra e s'incontrano tra loro popoli e culture diverse. Cristo è "la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo" (Ef 2, 14).

    3. "L'Eucaristia luce e vita del nuovo Millennio". Il tema del Congresso ci invita a considerare il Mistero eucaristico non solo in se stesso, ma anche in rapporto ai problemi del nostro tempo.

    Mistero di luce! Di luce ha bisogno il cuore dell'uomo, appesantito dal peccato, spesso disorientato e stanco, provato da sofferenze di ogni genere. Di luce ha bisogno il mondo, nella difficile ricerca di una pace che appare lontana, all'inizio di un Millennio sconvolto ed umiliato dalla violenza, dal terrorismo e dalla guerra.

    L'Eucaristia è luce! Nella Parola di Dio costantemente proclamata, nel pane e nel vino divenuti corpo e sangue di Cristo, è proprio Lui, il Signore Risorto, che apre la mente e il cuore, e si fa riconoscere, come dai due discepoli ad Emmaus, nello "spezzare il pane" (cfr Lc 24,25). In questo gesto conviviale riviviamo il sacrificio della Croce, sperimentiamo l'amore infinito di Dio, ci sentiamo chiamati a diffondere la luce di Cristo tra gli uomini e le donne del nostro tempo.

    4. Mistero di vita! Quale aspirazione più grande della vita? Eppure su questo universale anelito umano si allungano ombre minacciose: l'ombra di una cultura che nega il rispetto della vita in ogni suo stadio; l'ombra di una indifferenza che consegna innumerevoli persone a un destino di fame e di sottosviluppo; l'ombra di una ricerca scientifica posta a volte al servizio dell'egoismo del più forte.

    Carissimi Fratelli e Sorelle, dobbiamo sentirci interpellati dalle necessità di tanti nostri fratelli. Non possiamo chiudere il cuore alle loro implorazioni di aiuto. E neppure possiamo dimenticare che "non di solo pane vive l'uomo" (cfr Mt 4,4). Abbiamo bisogno del "pane vivo disceso dal cielo" (Gv 6, 51). Gesù è questo pane. Nutrirci di lui significa accogliere la vita stessa di Dio (cfr Gv 10,10), aprendoci alla logica dell'amore e della condivisione.

    5. Ho voluto che questo Anno fosse particolarmente dedicato all'Eucaristia. In realtà tutti i giorni, e specialmente la Domenica, giorno della risurrezione di Cristo, la Chiesa vive di questo mistero. Ma la comunità cristiana è invitata, in questo Anno dell'Eucaristia, a prenderne più viva coscienza con una celebrazione più sentita, con una adorazione prolungata e fervente, con un maggiore impegno di fraternità e di servizio agli ultimi. L'Eucaristia è sorgente ed epifania di comunione. E' princìpio e progetto di missione (cfr Mane nobiscum Domine, capp. III e IV).

    Sulle orme di Maria, "donna eucaristica" (Ecclesia de Eucharistia, cap. VI), la comunità cristiana viva dunque di questo mistero! Forte del "pane di vita eterna", diventi presenza di luce e di vita, fermento di evangelizzazione e di solidarietà!

    6. Mane nobiscum, Domine! Come i due discepoli del Vangelo, ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi! Tu, divino Viandante, esperto delle nostre strade e conoscitore del nostro cuore, non lasciarci prigionieri delle ombre della sera. Sostienici nella stanchezza, perdona i nostri peccati, orienta i nostri passi sulla via del bene.

       Benedici i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie, in particolare i malati. Benedici i sacerdoti e le persone consacrate. Benedici tutta l'umanità. Nell'Eucaristia ti sei fatto "farmaco d'immortalità": dacci il gusto di una vita piena, che ci faccia camminare su questa terra come pellegrini fiduciosi e gioiosi, guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine. Rimani con noi, Signore! Rimani con noi! Amen.

 

Al termine del Discorso, Giovanni Paolo II pronuncia le seguenti parole:

    Ho ora la gioia di annunciare che il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale avrà luogo in Québec nel 2008. Questa prospettiva susciti nei fedeli un ancor più generoso impegno a vivere con intensità il presente Anno dell’Eucaristia!

Un nuovo volume sulla storia dei Congressi   Il nuovo volume vede la luce all’interno del... Continua

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Profilo

    Il primo Comitato permanente per i Congressi Eucaristici Internazionali è nato in Francia nella primavera del 1881 con la benedizione di Leone XIII. Esso raccoglieva i frutti dell’apostolato di san Pierre-Julien Eymard, «apostolo... Continua

INFORMAZIONI

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