3. LIEGI (Belgio) dal 10 al 15 giugno 1883.
Presidente: Mons. Duquesnay, arcivescovo di Cambrai, presidente del Comitato permanente
Segretario generale: Gustave Champeaux
Direttore dei lavori: Mons. Monnier, vescovo tit. di Lydda
Tema degli studi:
Adorazione notturna, devozioni eucaristiche nei diversi Paesi, Confraternite del S.mo Sacramento.
L’opera dei Congressi delle Opere eucaristiche aveva cercato fin dagli inizi aveva cercato di celebrare un Congresso internazionale a Liegi. La città belga, infatti, era la patria di Giuliana da Mont-Cornillon, la santa monaca che nei primi decenni del XIII secolo diede impulso, con le sue visioni, all’istituzione della festa del Corpus Domini. Jacques Pantaléon, già arcidiacono di Liegi, eletto papa col nome di Urbano IV, nel 1264 allargava a tutto il mondo cattolico la celebrazione del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo in cui ricordava l’influsso di santa Giuliana: «Abbiamo saputo, tempo addietro, quando eravamo in un ufficio più modesto, che venne rivelato divinamente ad alcuni fedeli cattolici che questa festa si dovesse celebrare in tutta la Chiesa».
Nel 1883, dunque, dal 5 al 10 giugno, Liegi divenne la sede del III Congresso delle Opere Eucaristiche. Più di cinquanta treni speciali avevano condotto in città una moltitudine mai vista in quella regione e migliaia di pellegrini giunsero dalla Vallonia e dalle Fiandre per rendere omaggio all’Eucaristia. L’esperienza dei due precedenti congressi permise ai membri del Comitato permanente di modificare il programma e di regolarizzarlo; nello stesso tempo essi avevano organizzato in modo completo il lavoro dei 1.326 iscritti che comprendevano i delegati di tutti gli ordini religiosi; più di trecento preti delle diocesi del Belgio; una schiera di laici impegnati in ogni genere di apostolato provenienti da Francia, Svizzera, Italia, Olanda, Inghilterra e Spagna. Anche l’America si era fatta rappresentare. A differenza di quanto era successo a Lille e ad Avignone, gli alloggi sparsi per la città e le cerimonie quotidiane svolte in chiese diverse produssero un grande effetto sulla popolazione della città che si associò con fervore all’evento.
Nelle sezioni, come nelle riunioni sacerdotali, i congressisti si interessarono soprattutto al lato pratico delle opere legate al culto eucaristico come la partecipazione alla Messa quotidiana, la comunione frequente, l’adorazioni e le opere di riparazione.
Sarebbe lungo enumerare i diversi temi trattati. Basterà segnalare la relazione del monaco di Maredsous Gérard van Caloen dal titolo «Communion des fidèles pendant la Messe» in cui si sosteneva la necessità della comunione dei fedeli durante la Messa invece che al di fuori di essa come voleva la pratica della comunione frequente. La conferenza, segnò la prima apparizione del movimento liturgico ad un Congresso Eucaristico e «la liturgia che fino ad allora aveva conosciuto solo tenzoni letterarie, diventò per la prima volta l’oggetto di un dibattito pubblico».
A Liegi si potè finalmente organizzare quella processione solenne considerata dai promotori come il mezzo per trasportare sul piano sociale il culto dell’Eucaristia ed affermare in maniera spettacolare la fede dei cattolici nel mistero della “presenza reale”. Secondo le stime, vi parteciparono più di duecentomila persone, dando così avvio alla lunga serie di quelle processioni moltitudinarie che divennero tipiche dei Congressi.
Nell'immagine: Disegno ottocentesco con la facciata della Cattedrale di Liegi.