LOURDES.CAPO

 

25. LOURDES (Francia) dal 22 al 26 luglio 1914.

Organizzato da: Mons. Shoepfer, vescovo di Tarbes e Lourdes.

Presidente: Legato Pontificio Cardinale Granito Pignatelli di Belmonte e Mons. Heylen.

Segretari generali: Conte Henry d'Yanville, Conte Etienne de Beauchamp.

Tema degli studi:

Il Regno di Gesù Cristo sulla società nell'Eucaristia.

Il giubileo d'argento dei Congressi  

Il Congresso di Lourdes  segnò il Giubileo d'argento del movimento eucaristico internazionale e, per questo, ebbe un’ampia eco in tutto il mondo cattolico. Tutti i vescovi  furono invitati a partecipare di persona e ricevettero programma e documenti per preparasi all’evento. Papa Pio X non solo pubblico alcuni brevi ma  favorì, con numerose indulgenze, la partecipazione. Il Congresso doveva portare a compimento i voti  adottai ai congressi di Londra, Montreal e Madrid per giungere alla proclamazione pubblica di Gesù Cristo re dell’universo. L’istituzione della festa di Cristo Re sarebbe poi avvenuta con Pio XI l’11 dicembre 1925.

    Il programma si concentrò dunque sulla regalità sociale di Cristo nell’Eucaristia analizzando dapprima il fondamento dottrinale di questa divina regalità, la grazia offerta da Cristo re alla società umana, l’omaggio da rendere a Gesù Cristo Re nell’Eucaristia, il Regno di Cristo nel’Eucaristia e quello di Maria immacolata e, infine, l'idea del regno sociale di Gesù Cristo nel pensiero degli iniziatori e nei lavori dei ventiquattro Congressi precedenti.

    Il Sommo Pontefice nominò suo Legato il Cardinale Granito Pignatelli di Belmonte. Giunto a Lourdes nel primo pomeriggio del 21 luglio, fu accolto alla stazione da mons. Francis X. Schoepfer, Vescovo di Tarbes e Lourdes e condotto nel salone dell’Hotel Terminus dove, a nome della città, fu salutato dalle autorità. Terminato il ricevimento ufficiale il Cardinal Pignatelli raggiunse poi la Basilica dove fu salutato da mons. Heylen, presidente del Comitato permanete per i Congressi. Dopo una breve visita alla Grotta delle apparizioni, nella piazza antistante la Basilica ebbe luogo l’apertura ufficiale del Congresso Eucaristico Internazionale con i discorsi di  mons. Heylen e di mons. Schoepfer.

    In risposta, il Cardinale Legato affermò che giustamente in terra francese si celebra il Giubileo d'argento dei Congressi perché in questo Paese essi ebbero origine. E poiché i precedenti ventiquattro Congressi avevano portato il nome di Gesù a tutte le nazioni, il Congresso di Lourdes avrebbe certo rappresentato  l’occasione per rilanciare l’opera dei futuri Congressi chiamati annunciare la misericordia di Gesù Maestro al mondo intero e alle nuove generazioni. Aggiunse, inoltre, che non si sarebbe potuto trovare  posto migliore di Lourdes per una celebrazione capace di suscitare tali speranze per il futuro. Fu la Beata Vergine, infatti, ad offrire Gesù al mondo  e proprio quando i figli di Dio sono in difficoltà è necessaria la cure di gara di questa Madre. E Maria, la Madre di tutti, mostra il suo materno amore conducendogli uomini all’Eucaristia. La pace annunciata dagli angeli nella notte del primo Natale continua a diffondersi nel mondo ogni volta che Cristo si offre sui nostri altari. La pace, oggi necessaria più che mai – ha concluso il Cardinale -potrà essere ottenuta soltanto dal ritorno degli uomini all’Eucaristia.

    Ben presto, purtroppo, l'amore e la pace ricordati qui dal Legato pontificio, diventeranno un sogno perché nel giro di pochi giorni i popoli di Europa e del mondo si ritroveranno contrapposti in una guerra sanguinosa dagli orrori mai visti. Non poteva sapere che prima che i dieci Cardinali, i trentuno Arcivescovi e i centocinquanta Vescovi presenti fossero ritornati alle loro dimore, l’amore e la pace avrebbero abbandonato il mondo per quattro lunghissimi anni!

    Dopo le fervide parole del Cardinal Legato che toccarono profondamente il cuore dei presenti, ci furono brevi discorsi del cardinale Netto, già Patriarca di Lisbona, del Cardinale irlandese Logue, del Cardinale di Siviglia Almaraz y Santos e del Cardinale Farley di New York. Tutti sottolinearono il ruolo giocato dalla Francia nella diffusione della devozione al Santissimo Sacramento ed indicarono nella fede in Cristo Salvatore l’unico rimedio per le difficoltà del tempo presente.  

    Al fine di offrire ampio spazio per gli incontri congressuali,  le Messe ufficiali furono celebrate alla Grotta, ogni mattina, dai diversi vescovi presenti. Alle sei del pomeriggio poi, si teneva  la quotidiana processione del Santissimo Sacramento sulla spianata della Basilica seguita, alle ore 20, dalla processione aux flambeaux in onore della Beata Vergine. Presso l'Hotel de la Grotte, inoltre, a beneficio dei pellegrini era stata allestita una mostra con la storia della vita di Bernadette, l’illustrazione della apparizioni di Lourdes e la storia dei Congressi Eucaristici fino a Malta.

    Per tutto il giorno e la notte il Santissimo Sacramento restava esposto nella Basilica per una ininterrotta adorazione resa possibile dall’alternarsi dei congressisti. A mezzogiorno di venerdì 24 luglio ci fu, presso la grotta, il raduno dei fanciulli animato da  padre Henry Durand con la consacrazione dei piccoli alla Vergine Santissima. Nello stesso giorno si tennero anche speciali sessioni di studio per i membri dei Sacerdoti Adoratori. Sabato 25, alle nove, si celebrò alla grotta la Messa solenne  per l’associazione delle “Figlie di Maria”. Durante le varie celebrazioni il canto fu eseguito da una schola formata da duecento sacerdoti delle diverse diocesi della Francia e dei vari ordini religiosi.

    Dal momento che il Congresso di Lourdes aveva un carattere internazionale, e poiché delegati e pellegrini provenivano da decine di Paesi del mondo, si realizzarono diverse sessioni secondo le differenti lingue.  I francesi si riunirono presso la Chiesa del Rosario, i tedeschi all’Ospizio di Nostra Signora di Lourdes; gli inglesi nella Sala del Sacro Cuore dello stesso albergo, gli austriaci alla Sala di San Michele, i belgi nella Sala di San Girolamo collocata nel nuovo ospizio per i pellegrini; gli spagnoli nella Sala di Santa Marta all’Ospizio di Notre Dame, gli ungheresi nella Hall dell'Ospedale dei Sette Dolori, gli italiani nella Cappella dell'Ospizio di nostra Signora di Lourdes, i polacchi nella cappella delle Clarisse, i portoghesi nella cappella dell'Ospedale di San Frai, i cechi nella Sala di San Giovanni Battista. Le Assemblee Generali si tennero invece all’aria aperta, sul sagrato davanti alla Basilica del santuario.

    Giovedì 23 luglio, durante l'Assemblea generale, mons. Rumeau di Anversa illustrò il rapporto tra la regalità di Cristo e quella della sua Madre Santissima. Nell’occasione Henry Bourassa, famoso politico e giornalista canadese, presentò una interessante conferenza sul contributo del Canada alla Chiesa universale.

    Il giorno successivo, durante l'Assemblea generale, Valentino Brifant, membro della Camera dei rappresentanti del Belgio, parlò sul tema «L'Eucaristia e l’umanità», mentre M. Jacquier, un avvocato lionese di fama internazionale intrattenne i presenti su «La processione eucaristica a Lourdes». Juan Taltauval, da parte sua, sottolineò l’apporto dell'adorazione notturna alla costruzione del Regno sociale di Cristo. Nell’ultima Assemblea generale, il padre domenicano Janvier lesse una magistrale conferenza su  «Il valore apologetico dei Miracoli Eucaristici di Lourdes» mentre il  Cardinale Amette infiammò l’uditorio con la sua esposizione su «Il Regno Sociale di Cristo nel Santissimo Sacramento».

    Anche nelle altre sessioni nazionali il programma preparato fu rigorosamente rispettato  e i principali oratori e studiosi di vari paesi discussero dei temi che lo stesso Santo Padre aveva proposto. Scorrere l'elenco degli oratori significa aprire il catalogo dei più illustri maestri cattolico del pulpito. Tutte le conferenze proposte, anche se sugli stessi soggetti, sono degne di seria considerazione, perché in ogni caso gli argomenti sono stati avvicinati da diverse angolazioni e con nuovi dati. Insomma, gli Atti di questo Congresso offrono una specie di enciclopedia sul Regno sociale di Cristo nell'Eucaristia. La loro lettura permette di scoprire, come in uno specchio, l’immagine della Chiesa del tempo e le priorità che essa si poneva.

Il cuore della Francia

     Il giorno di chiusura del Congresso presentò uno spettacolo mai visto, straordinario anche per gli abitanti di Lourdes abituati agli spettacoli religiosi più insoliti. La solenne Messa Pontificale iniziò alla Grotta alle 10 del mattino. I fedeli erano ammassati sulle due sponde del Gave: vi erano  diverse centinaia di migliaia di congressisti e pellegrini che avevano organizzato il loro pellegrinaggio a Lourdes in concomitanza con il Congresso, gli abitanti della cittadina, gli escursionisti provenienti dai paesi dei dintorni. Lo spazio tra il fiume e la Grotta era riservato ai sacerdoti e vescovi.

    Particolarmente impressionante fu i canto il Credo della Messe Royale del Dumont, ben familiare ad ogni francese, cantato dal coro e dall’assemblea intera. Dietro le parole della professione di fede che seguivano la melodia, si sentiva battere il cuore della Francia tanto che, verso il fine, il Credo parve più il grido trionfante di un esercito vittorioso che il canto misurato di un’assemblea liturgica. Al momento dell'elevazione le campane della chiesa di Lourdes suonarono a distesa, facendo eco al rombo dei cannoni che sparavano dalla montagna sovrastante. Fu un momento indimenticabile.

    Nel pomeriggio seguì la solenne processione del Santissimo Sacramento. Alle tre in punto, sotto un sole brillante, le strade di Lourdes si animarono. Esse erano decorate splendidamente con festoni, rami di abete, cartelli e luci. Sul terreno era stata sparsa sabbia gialla e rametti di bosso. Il corteo era guidato dalle guide a cavallo dei Pirenei, poi venivano la banda municipale, le varie società di Lourdes, le corporazioni e le confraternite. Dietro di loro i cattolici di Francia con più di quattrocento bandiere, la confraternita dei Penitenti Grigi di Avignone, i membri dei vari Terz’ordini, il sindaco di Lourdes con l’intero Consiglio comunale, una schiera infinita di  sacerdoti, canonici, prelati, cappellani, il Capitolo di Tarbes, Vescovi e Arcivescovi. I  turiferari, tra nuvole d’incenso, precedevano il carro trionfale su cui veniva portato il Santissimo. Davanti all’ostensorio era inginocchiato in preghiera il Cardinale Legato.

    Il carro con il Santissimo Sacramento era seguito da nove Cardinali in cappa magna, dal Vescovo di Lourdes, dalle autorità civili di vari paesi, senatori e deputati cattolici, membri del corpo diplomatico, membri dell'Accademia di Francia, funzionari del Santuario di Lourdes e dei suoi ospedali. La fede del popolo si manifestava animatamente al passaggio dell’ostensorio con l’Eucaristia perché non c’era anima viva nella città antica, con le sue strade strette e la sua aria d’altri tempi, che non sarebbe stata disposta a dare tutto per colui che veniva acclamato come Re pur nella povertà e umiltà dei segni sacramentali. La regalità sociale del Cristo eucaristico trovò qui la sua espressione più piena ed inequivocabile.

    E ciascuno avrà pensato in quell’ora che, in ogni parte del mondo, milioni di cristiani si univano, attraverso la Santa Comunione, a quello straordinario atto di pubblico omaggio al Re eucaristico. Durante il Congresso Eucaristico di Vienna, ogni pio Tirolese che non aveva potuto recarsi nella capitale, si sentì unito agli avvenimenti che si svolgevano nella capitale imperiale partecipando alle processioni che nei diversi villaggi fecero eco alla solennissima processione cui partecipava l’imperatore stesso.  Lo stesso avvenne durante il Congresso di Londra in alcune città cattoliche del Lancastershire, soprattutto a Preston. E quando il Salvatore percorse le strade di Madrid, in occasione del Congresso Eucaristico, ci furono nelle città e nei villaggi della Spagna cattolica lontani ma distinti, echi popolari di quanto stava succedendo a Puerta del Sol. Anche nei paesi spagnoli del Sud America ci furono gesti pubblici di partecipazione al Congresso di Madrid. Così, verso Lourdes era rivolto lo sguardo di tutto il mondo cattolico che si sentiva partecipe di quell’esperienza entusiasmante. Nessuno che abbia assistito a quella celebrazione finale, potrà cancellarne l’immagine dalla memoria.

    In quella domenica di luglio, in tutto il mondo milioni di fedeli -  rispondendo all’invito del Papa dell’Eucaristia – ricevettero la comunione manifestando così in modo pieno l’universalità della Chiesa e la forza dell’Eucaristia. Anche senza lo sfarzo esteriore di Vienna o Madrid, il Congresso di Lourdes fu un trionfo della fede e la testimonianza più piena della sovranità sociale di Cristo Re Eucaristico.

Nella foto di testa: La città di Lourdes in una lastra del 1914.

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