Celebrazioni e catechesi
Nella settimana celebrativa, dal 16 al 21 giugno, ogni giornata è stata dedicata ad un continente ed ha sviluppato un aspetto particolare del tema congressuale attraverso la celebrazione solenne delle Lodi (ore 8,00), una catechesi generale (ore 9,00) seguita da una testimonianza (ore 10) e la grande celebrazione eucaristica (ore 11,00). A partire dalle 12,30 si poteva accedere agli spazi appositamente preparati per consumare un pasto freddo distribuito ai delegati in comode scatole di cartone. I lavori continuavano al pomeriggio attraverso ateliers per l’approfondimento delle questioni pastorali, comunicazioni, tavole rotonde, scambi e testimonianze, proposte culturali, tempi per la preghiera, per l’animazione giovanile, per visitare gli spazi espositivi…
Il giorno di lunedì 16 giugno è stato dedicato all’America del Nord e la catechesi affidata a mons. Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington (USA) che ha intrattenuto l’uditorio sul tema “L’Eucaristia dono di Dio per eccellenza”. All’arcivescovo ha fatto seguito la testimonianza di Jean Vanier, fondatore delle comunità “L’Arche” che ha profondamente toccato l’assemblea. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da cardinal Marc Ouellet e concelebrata – così come in tutti i gironi seguenti – da una decina di cardinali, da alcune centinaia di vescovi e da circa 1500 sacerdoti d’ogni parte del mondo.
Particolarmente interessante, nel pomeriggio, è risultato l’atelier in cui alcuni cardinali e vescovi hanno presentato “La vitalità dell’Eucaristia nei cinque continenti”, offrendo un affresco di come l’Eucaristia viene celebrata e vissuta nel mondo. Un’enfasi particolare è stata data al culto eucaristico fuori dalla Messa che è stato spesso assunto come unico indicatore della vitalità eucaristica delle diverse Chiese.
Martedì 17 giugno, giornata dell’Europa, il tema de “L’Eucaristia come memoriale del mistero pasquale” è stato svolto dall’arcivescovo di Lione il cardinal Philippe Barbarin cui ha fatto seguito la testimonianza di p. Nicolas Buttet, un sacerdote svizzero fondatore della comunità Eucharistein per i ragazzi disadattati o drogati. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinal Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, ben conosciuto per aver servito come segretario personale il papa Giovanni Paolo II.
Nella giornata dell’America del Sud, il mercoledì, dopo la catechesi dell’arcivescovo di Buenos Aires, il card Jorge Mario Bergoglio, sul tema “L’Eucaristia edifica la Chiesa, sacramento di salvezza”, si è celebrata la Divina Liturgia secondo il rito bizantino presieduta dall’eparca degli ucraini cattolici canadesi. Lo splendore della celebrazione si è irraggiato per quasi tre ore, permettendo a tutti i presenti di conoscere ed apprezzare la tradizione liturgica orientale.
Giovedì 19 giugno, la giornata dedicata al continente asiatico è stata particolarmente segnata – dopo la catechesi del vescovo filippino d’Imus, mons. Luis Antonio G. Tagle e la testimonianza della sorella del compianto cardinale vietnamita Francois-Xavier Nguyen Van Thuan – dalla celebrazione della Tavola della Riconciliazione, una liturgia del Sacramento della Riconciliazione che si è avvalsa della teatralizzazione della parabola del “figlio prodigo” ad opera di un gruppo di attori professionisti. Da mezzogiorno fino alle 15,30, la Cité Eucaristique si è trasformata in Cité du pardon con centinaia di preti impegnati nell’ascolto delle confessioni individuali.
L’Eucaristia si è celebrata alle ore 16 ed è stata seguita, alle ore 19, dalla lunga processione con il Santo Sacramento che si è sviluppata per 7 chilometri lungo le strade della città. Un avvenimento, questo, ormai inconsueto per la Chiesa locale e che, tuttavia, ha incontrato il favore di molti visto che, in processione, si sono mosse circa 15 mila persone. L’Eucaristia era portata su un carro allestito per l’occasione sul quale, inginocchiati, pregavano il cardinal Legato, il cardinale arcivescovo e un porporato africano. Peccato che la processione si sia svolta senza una vera animazione diventando così, per molti partecipanti e per quanti assistevano dalle case, una semplice sfilata o una manifestazione dell’appartenenza cattolica dei pellegrini.
L’ospite di venerdì 20 giugno è stata l’Oceania. La catechesi sul tema “L’eucaristia e la missione” è stata offerta dall’arcivescovo di Ranchi (India) il cardinal Telesforo Placidus, cui ha fatto seguito la testimonianza del signor Prado Flores, una singolare figura di carismatico che dirige la Scuola di evangelizzazione Sant’Andrea a Città del Messico. Presidente della celebrazione eucaristica è stato il vescovo di Hong Kong, il cardinal cinese Joseph Zen Ze-Kiun. Nel pomeriggio è stata presentata l’opera sociale del Congresso: la Fondazione Marc Ouellet, impegnata per l’integrazione degli immigrati. Quest’opera sociale, cui sono stati affidati i fondi raccolti per l’occasione, testimonierà, negli anni a venire, la solidarietà che nasce dalla celebrazione dell’Eucaristia.
In serata poi, alle ore 19, nel Colysée Pepsi ha avuto luogo l’ordinazione presbiterale di 14 diaconi provenienti dalle diverse diocesi della provincia del Quebec. Un avvenimento, questo, che premia l’impegno delle Chiese locali a favore delle vocazioni sacerdotali e che lancia un segnale delle priorità delle comunità cristiane canadesi. La celebrazione si è prolungata, gioiosamente, per quasi tre ore.
Sabato 21 giugno è stato dedicato al continente africano. Dopo le Lodi mattutine, la catechesi è stata tenuta dall’Arcivescovo di Douala (Cameroun) il cardinal Christian Wiyghan Tumi, intorno al tema: “Testimoni dell’Eucaristia nel cuore del mondo”. Sottolineando la coincidenza della celebrazione congressuale con il 60° anniversario della dichiarazione dei diritti dell’uomo (Parigi, 8 dicembre 1948), il porporato ha sottolineato la chiamata ad una valorizzazione sempre più forte della dimensione sociale dell’Eucaristia. «La Chiesa – ha affermato – non può restare ai margini della lotta per la giustizia».
Nello stesso senso si è sviluppata la testimonianza commovente della signora Margherite Barankitse, fondatrice della Casa Shalom, che ha consacrato la sua vita e i suoi sforzi ai bambini vittime della guerra in Burundi. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinal Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti.
La sera, a partire delle ore 18, ha preso il via una veglia di preghiera che ha raccolto un migliaio di giovani-adulti (18-35 anni) nel padiglione François de Laval, nel cuore della Cité Eucharistique. Aperta dal cardinal Legato, la veglia si è conclusa a mezzanotte.