ROMA.CAPO

 

16. ROMA (Italia) dal 1° al 4 giugno 1905.

Organizzato da: Cardinale Respighi, vicario di Sua Santità

Presidente: Cardinale Respighi e Mons. Heylen.

Segretari generali: Delcourt-Haillot, rev. Esther Bouquerel e Mons. Jules Tiberghien.

Tema degli studi:

Influenza dell’Eucaristia sulla società moderna;

le catacombe, le opere eucaristiche, la stampa eucaristica.

 

    In occasione del giubileo d’argento dei Congressi Eucaristici Internazionali, i fedeli furono invitati a Roma nel 1905. Fu proprio Pio X a scegliere la Città Eterna come sede del Congresso offrendo con ciò a questo movimento una consacrazione ed un prestigio che ancora non avevano avuto nonostante i numerosi documenti pontifici che Leone XIII aveva presentato a loro favore.

    Così il Papa, in data 28 febbraio 1905, indirizzò un breve a tutta la cristianità invitando a venire alla Città eterna per il Congresso Eucaristico e offrendo ogni spirituale beneficio ai pellegrini e a quanti si sarebbero uniti spiritualmente.

    E dopo la lettera del cardinal Respighi, Vicario del Papa per la città di Roma, a tutti i vescovi italiani, Pio X promise di presiedere le celebrazioni di apertura e di chiusura e di condividere, per quanto possibile, le sue attività.

    Saggiamente il comitato preparatorio non elaborò un programma intensive consapevole che I pellegrini, dopo aver partecipato alle diverse celebrazioni, avrebbero desiderato visitare le chiese e I santuari della città. Così furono previste solo tre sessioni riguardanti rispettivamente i Congressi eucaristici e la stampa, Le Associazioni eucaristiche e il Culto eucaristico.

    Nel giorno dell’Ascensione, cinquantamila persone affollavano la basilica di San Pietro risplendente di luci per la celebrazione di apertura celebrata in solennissima forma dal Pio X. Nella sua processione iniziale il Santo Padre, accompagnato dalla corte pontificia, passò tra i fedeli in sedia gestatoria tra infinite acclamazioni. Dopo la celebrazione dell’Ora Terza, ebbe inizio la messa pontificale che, celebrata con serafico fervore di un santo, fu un’appropriata apertura del 16° Congresso Eucaristico Internazionale.

    Alle sei di sera, a San Giovanni in Laterano, ebbe inizio un solenne triduo inaugurato dalle parole di Mons. Soler, arcivescovo di Montevideo, intorno all’influenza sociale dell’Eucaristia. Dopo questo eloquente discorso il Cardinale Satolli, arcivescovo di San Giovanni in LAterano, circondato dal Capitolo  e da molti vescovi, canto I vespri conclusi con la benedizione del Santissimo Sacramento.

    "Ad Jesum per Mariam!"  furono le prime parole del discorso del vescovo Heylen la seconda sera del Triduo. Cominciò con Maria, spiegò, perché Roma era ancora segnata dall’entusiasmo creato dal Congresso mariano che vi si era svolto il dicembre precedente. La Vergine, presente al Sacrificio di Cristo sulla Croce, è il perfetto modello dell’adoratore eucaristico, con la suafede, il suo amore il suo spirito di sacrificio.

    Non ci fu aspetto della relazione tra Cristo e Maria che l’eloquente oratore dimenticò al fine di stimolare il culto del Santissimo Sacramento tra i cattolici del mondo. Il Cardinal Serafino Vannutelli diede la benedizione con il Santissimo Sacramento.

    La terza sera,  Mons. Balestra, arcivescovo di Cagliari and Primate della Sardegna, predicò in italiano all’assemblea dei congressisti.

    Il Cardinale Respighi, vicario di Sua Santità, aveva ordinato che durante il Congresso tutte le chiese romane avessero l’esposizione del santissimo  in alcune re del giorno. Nella Chiesa di San Claudio in Piazza Colonna, l’esposizione era continua fino alle 10 di sera. Anche lì vi fu predicato un triduo così come alla Chiesa della Santa Croce e a quella di Sant’Elena.

    Alla chiesa di San Gioacchino, quartier generale dell’Adorazione riparatrice e dlel’Arciconfraternita dei Cuori Eucaristici, la riunione dei Congressisti si tenne il 5 giugno  con la presenza di due cardinali, sei vescovi e centinaia di sacerdoti. Il Cardinal Lecot, arcivescovo di Bordeaux, predicò un discorso magistrale riguardo alla devozione del Cuore Eucaristico di Cristo.

    Le sessioni del Congresso si tennero nella basilica dei XII Apostoli che già aveva ospitato le riunioni del Congresso mariano. Sopra una piattaforma eretta nel presbiterio vi erano i ritratti di Leone XIII come protettore dei Congressi Eucaristici e di san Pasquale Baylon, protettore dei medesimi. Furono presiedute queste sessioni dal Cardinale Respighi e da Mons. Heylen. Poco sotto sedevano molti dei membri del Comitato permanente mentre in prima fila sedevano i Cardinali  Vannutelli, Agliardi, Tripepi, Lecot, Taliani, Mathieu, Gennari, Macchi, Vives y Tuto, Martinelli, Segna, Cassetta, Cagliari. Accanto a loro sedevano altri sessanta vescovi.

    All’adunanza generale il discorso di benvenuto fu tenuto dal cardinal Vicario cui seguì il vescovo Heylen che, dopo aver ringraziato per l’accoglienza e il ricordò M. Philibert Vrau e Paul de Benque passati a miglior vita poco prima dell’apertura del Congresso e che per 25 anni avevavo fatto del loro meglio per assicurarne il successo.

    Dopo il rappresentante del Cardinal Fischer di Colonia,  parlò René Bazin, membro dell’Accademia di Francia e uno dei più grandi romanzieri del momento la cui voce si è sempre alzata in favore della Chiesa. Nel suo caratteristico stile sviluppò, tra gli applausi il tema dell’Eucaristia come unico legame tra le varie classi sociali. Nel crescente spirito del socialismo c’è il pericolo del futuro; le varie classi sociali possono essere cementate soltanto dalla Santa Eucaristia.

    G. Kurth, famoso storico dell’università di Liegi presentò una magistrale conferenza su “Le origini della civilizzazione cristiana”, condensando in maniera eloquente ed irresistibile lunghi anni di studio. A lui fecero seguito il console spagnolo di Maiorca e un agostiniano statutnitense che presentarono lo stato della devozione all’Eucaristia rispettivamente nei paesi di lingua spagnola e inglese intorno al mondo.

    Nelle sessione di studio furono presentati numerosi discorsi e rapporti. Molti di essi non poterono essere letti per mancanza di tempo. Tra quelli che furono presentati risultarono particolarmente significativi i rapporti sui congressi eucaristici spagnoli, sull’istruzione dei fanciulli, sulla stampa periodica eucaristica in Europa e nel mondo e, da ultimo  sulla diffusione della fede tra i popoli africani per mezzo della Società di San Pietro Claver.

    Le sessioni di studio raccolsero, poi, i rapporti di tutte le differenti opere eucaristiche operanti nella Chiesa cattolica offrendo così un affresco significativo del movimento eucaristico internazionale. Chiuso il solenne triduo tenutosi in San Giovanni in Laterano sabato sera, il 3 giugno, il giorno successivo, domenica 4 giugno si tenne in San Pietro la Messa per la Comunione generale. Poi alle ore 11, il Santo Padre ricevette in udienza nella sala del trono, i membri del comitato permanente  dei Congressi Eucaristici insieme con il Comitato romano.

    Rivolgendo loro la parola, dopo i saluti di rito, egli disse: «L’oggetto del vostro zelo è il più sublime, il più efficace, il più tenero: il più sublime perché in sé riassume tutta la religione; il più efficace perché è la sorgente di tutte le misericordie; il più tenero perché si tratta del più caro di tutti gli amici, sempre disposto a spargere su di noi  i suoi benefizi».

    Ma la vera udienza solenne del Congresso si ebbe alle cinque della sera di quella domenica quando nella basilica colma all’inverosimile di congressisti e fedeli, il Santo Padre Pio X, dal trono eretto ai piedi della Cattedra di san Pietro tenne un’allocuzione ardente ed emozionata  esortando tutti all’amore del Dio dell’Eucaristia. «Vi prego tutti e vi scongiuro – raccomandò il Pontefice – di raccomandare ai fedeli di accostarsi al divin Sacramento… Dobbiamo sforzarci, per quanto è possibile alla nostra povertà e miseria, di dimostrare a Gesù Cristo la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza. E allora il cielo si aprirà al di sopra di noi e ne discenderanno la grazia e la misericordia divina, la pace, la carità, il bene universale».

    Il culmine del Congresso e dell’entusiasmo della folla si sperimentò nella processione di chiusura  con il Santissimo Sacramento che ebbe luogo il martedì sera, 6 giugno. Decine di migliaia di persone si erano accalcato fin dal primo pomeriggio davanti a San Pietro per assistere a quel trionfo dell’Eucaristia. Alle sedici, la processione prese avvio con il corteo dei dignitari pontifici, dei cardinali presenti a Roma, un gran numero di vescovi e sacerdoti, i rappresentanti degli Ordini religiosi a partire dalla Cappella Sistina verso il portico della basilica vaticana dove Pio X prese posto nel “talamo” sostenendo nelle sue mani l’ostensorio d’oro.

    L’apparizione del Papa inchinato davanti al SS.mo Sacramento sul trono sollevato dai sediari suscitò la più viva commozione. Dopo che l’ostensorio fu posato sull’altare della Confessione, sotto il baldacchino del Bernini, fu intonato il Te Deum e finalmente il Papa diede la benedizione mentre sotto la cupola  le trombe d’argento risuonavano sotto la cupola.

    E la folla, disperdendosi, non poteva celare il suo entusiasmo per una solennità che aveva così gloriosamente terminato il Congresso.

 

Nella foto: Panorama di Roma in una cartolina d'inizio Novecento.

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    Il primo Comitato permanente per i Congressi Eucaristici Internazionali è nato in Francia nella primavera del 1881 con la benedizione di Leone XIII. Esso raccoglieva i frutti dell’apostolato di san Pierre-Julien Eymard, «apostolo... Continua

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